Il 1° maggio a Napoli abbiamo avuto la conferma che la nostra ippica (quella dei cavalli e del pubblico) è ancora viva. Passione, emozioni, spettacolo, un gradevole ritorno al passato. Un grazie alla famiglia D’Angelo. Una sola nota stonata: Fabrice Souloy. Dopo la squalifica per doping comminata dall’Uet gli è subentrato ufficialmente come allenatore il cognato Philippe Billard. In Francia e in Scandinavia gli è vietato l’ingresso nei recinti riservati. A Napoli, dopo la finale, è entrato in pista con tanto di pass al collo. Maniscalco ad honorem riporta Gaet  (venerdì 5 maggio 2017). In Europa  è stato dato una gran riscontro (riscontro) alle foto di Souloy in premiazione.  Cliccare sul link per credere:

http://travservice.dk/souloy-solede-sig-efter-sejr/

Sorge spontanea una domanda: giuria e ispettori Mipaaf dov’erano?

Per una caso analogo in Francia, Pierre-Désiré Allaire, uno dei più grandi allenatori del trotto francese, ha subito la pena del in carcere, la  revoca della licenza, l’interdizione all’accesso in tutti gli ippodromi francesi ed è stato costretto ad assistere alle corse da un furgone, fuori dalle mura di Vincennes per circa 17 anni prima di essere reintegrato.

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