Ippodromo Palermo chiuso dal 3 marzo 2017 per fatti occorsi il 24.02, a seguito del quale è stata istituita una Commissione di indagine.
Ed anche oggi nulla di nuovo dall’incontro tra la dirigente Stefania Mastromarino, il Direttore Francesco Saverio Abate e il Capo Dipartimento Luca Bianchi.
Tutto da rifare.
L’ippodromo della Favorita resta chiuso e niente trasferimento delle giornate di corse perse in un altro ippodromo. Le scuderie palermitane per spostarsi hanno due opzioni: Siracusa o nella penisola. Nel secondo caso si moltiplicano i costi della trasferta ed è maggiore la perdita rispetto al guadagno.
O Palermo riapre o le giornate debbono essere messe a disposizione nella Regione.
Sembra che nessuno pensi allo stato di estrema angoscia e sofferenza finanziaria dei proprietari, allenatori e guidatori siciliani giunti all’esasperazione
Oggi società di corse ancora dal direttore Abate per “formalizzare”- secondo Attilio D’Alessio – “un nuovo testo di convenzione che rispristini il corrispettivo”. Non ci sono riusciti in 12 anni, adesso ci provano in un settimana. Sono notevolmente migliorati.
Hanno anche previsto un’uscita di sicurezza. Se non venisse accolta la loro proposta “tutti gli ippodromi si vedranno costretti a mettere in mobilità il personale dal 1° Giugno ed ove rimanesse la sovvenzione a far pagare ai proprietari dei cavalli una percentuale del 10/20% sui premi vinti per i servizi resi” .
Ribadendo che il rapporto in termini di accordo sostitutivo ovvero di prestazione di servizi è solo fra società di corse e Mipaaf, e non può certo invadere altri rapporti (proprietari e Mipaaf), ci domandiamo se i proprietari sono stati interpellati.
E’ difficile scendere più in basso.
Mauma