
Ippodromo Palermo chiuso dal 3 marzo 2017 per fatti occorsi il 24.02, a seguito del quale è stata istituita una Commissione di indagine.
In alto mare l’apertura della “Favorita”. Mipaaf e i competenti organi stanno collaborando per la ripresa dell’attività agonistica, ma nel frattempo le categorie siciliane non sanno più a quale santo aggrapparsi. Proprietari, allenatori, guidatori e tutto l’indotto che ne consegue dovranno arrendersi e purtroppo cambiare professione se non potranno ritornare in pista a breve.
Non possono attendere i tempi della burocrazia. A prescindere da tutte le problematiche di natura legale non si comprende perché, in attesa della riapertura di Palermo, non si trasferiscano le riunioni in un altro ippodromo, come in passato da Milano a Torino e da Roma a Napoli.
Tanti più che sentite le categorie locali il dott. Concetto Mazzarella si è reso disponibile a ospitare le scuderie palermitane e ha già effettuato i lavori per la predisposizione della pista di trotto, box e quant’altro.
Ieri giornata impegnativa per il direttore Abate che ha ricevuto prima una delegazione dell’Organismo Ippico Italiano, poi la quasi totalità dei rappresentanti degli ippodromi. Con i primi ha discusso in un clima disteso e cordiale di termini e modalità per il conseguimento di obiettivi comuni nell’interesse del settore ippico, trovandosi in sintonia sui temi trattati.
Gli ippodromi hanno proposto di modificare l’attuale “sovvenzione” con un accordo sostituivo che non preveda rendicontazione e, se possibile, fideiussione. Abate ha preso l’impegno di presentare il documento alla Corte dei Conti e di valutare se la strada è percorribile. Positivo invece l’impegno, da ratificare, di saldare gli ultimi due mesi non pagati del 2016 entro il 31 luglio.
Rientrata la provocazione di mettere in mobilità il personale dal 1° Giugno ed ove rimanesse l’attuale sovvenzione di “far pagare ai proprietari dei cavalli una percentuale del 10/20% sui premi vinti per i servizi resi”.
Mauma