La spietata realtà dei numeri dimostra il fallimento della gestione ippica del Mipaaf, impostata sulla logica del “compromesso” più che sull’elevazione tecnica. Le previsioni di ripresa – richiamate anche nelle note dei bilanci – si stanno dissolvendo come neve al sole. I dati (fonte Aams) al 28.05 indicano una notevole contrazione del movimento dei due totalizzatori –tot. + tot. Nazionale– pari a – 17,14: 2016 € 237.769.985 – 2017 € 197.019.316. Un + 28,20% invece per le scommesse a quota fissa, da € 37.872.924 a € 48.554.169, di cui € 6.943.761 riferiti all’on line. Nel 2016 totalizzatori, quota fissa e riferimento hanno portato nelle casse dell’ippica € 31.214.013 contro gli attuali € 26.915.925 per un – 13,76% e per una perdita giornaliera, rispetto al 2017, di € 29.041,12. Minori ricavi in proiezione annua per 10.570.967,68. L’aumento della quota fissa ha reso sinora € 3.034.635, solo 667.578 in più rispetto al 2016, quando il ricavo è stato di 2.367.057. Per incidere, la quota fissa deve arrivare a € 300.000.000 con un prodotto certificato, su cui costruire un palinsesto complementare e uno ufficiale che si snodino per l’intero arco della giornata e su cui effettuare stesse tipologie di scommesse.
Allegato il prospetto dei movimenti e ricavi comparati 2016-2017, riportato anche nella home.
Riportiamo l’ultimo paragrafo del nostro intervento di ieri sulla gestione dell’Anact:
“…..omissis—
le così dette linee guida Trotto Italia, presuppongono, ancora una volta, una modifica statutaria. Solo l’assemblea dei soci può disporre l’adesione della associazione (Anact) ad altra associazione (Trotto Italia), e soltanto previa modifica dello statuto, perché ciò sia ammissibile; ogni intervento in proposito, da parte del Consiglio Direttivo, costituisce un abuso, e non può avere alcuna validità e/o efficacia. Inoltre, nel caso di modifiche statutarie, ex art. 13 ultimo comma dello Statuto, occorre l’indicazione degli articoli da modificare con allegato il testo delle modifiche proposte, laddove dovrebbe essere assemblea straordinaria (art. 16 Statuto).
Più che scioccante, la gestione dell’Anact è imbarazzante !!”
E il commento di un lettore
“Non solo è imbarazzante è palesemente contraria ai dettati dello statuto Anact, ed al codice civile. Usare risorse di una associazione che fruisce di denaro pubblico a scopi non previsti dallo statuto della stessa, senza avere fatto assemblea straordinaria per modificare lo statuto, è argomento da sottoporre alla Corte dei Conti, in quanto palesemente truffaldina. Il rispetto delle regole è elemento fondante del viver civile, sia si tratti di legge dello stato, di regole societarie e/o riguardanti la vita di una associazione. Contravvenirle vuol dire escludersi dalla comunità.”
con il quale non possiamo che essere in sintonia.
Mauma
Prospetto movimenti e ricavi scommesse ippiche al 28.05
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