Il Mipaaf non paga

Di

Giu 3, 2017

Alcuni ci hanno definito disfattisti, altri terroristi perché abbiamo sostenuto che i pagamenti  2016 e 2017 avrebbero ritardato di sei mesi.

Dati alla mano  i sei mesi sono stati superati.

Le scuderie che emettono fattura non hanno ancora ricevuto -altra cosa dall’affermare “sono in lavorazione all’UCB” – i premi di dicembre e le società di corse – senza  contratto per il 2017 –   il saldo degli ultimi due  mesi  2016, nonostante abbiamo presentato fideiussione a garanzia dei rendiconti depositati al Mipaaf. Poi in settimana, contrariamente a quanto assicurato dal direttore Abate, il Mipaaf ha comunicato che l’esame delle rendicontazioni  – costi avallati da fatture pagate o tracciabili – non è stato ultimato entro il 31 maggio.  Dovrebbe iniziare da giugno, pertanto i saldi 2016 potrebbero pervenire anche dopo l’estate. Con gli ippodromi costretti a rientrare degli anticipi bancari per le fatture presentate.

L’Organismo ha fatto semplicemente informazione. Disinformazione e ignoranza sono i peggiori nemici del settore.

Che se ne dica, ci stiamo mettendo la faccia e l’unico nostro obiettivo è la salvezza dell’ippica.

Riceviamo:

“O.I.I. rileva il fallimento totale dell’Ippica Italiana, condivisibile. Non fa due cose: dimentica di segnalare eventuali responsabilità che indirettamente anche la stessa Organizzazione ha avuto nel disastro per via di Operatori ad essa vicini, e oltre alla critica, non indica una alternativa ed i mezzi con i quali conseguire l’alternativa medesima. Soprattutto non indica chi dovrebbe metterci i soldi. Per cui……..il nulla…….”

Ringraziando, precisiamo:

  • L’Organismo è nato con atto notarile l’11 luglio 2017, non ha coinvolgimenti con il passato. Piuttosto ha uomini del passato, ma ancora validi e consapevoli del ricambio generazionale di cui ha bisogno l’ippica. Bisogna investire sui giovani, partendo anche dagli errori del passato. Più che il  passato sarebbe preferibile considerare il presente e  ricreare  l’attività sportiva delle corse dei cavalli;
  • L’Organismo ippico ha redatto un Piano industriale tecnico -finanziario con al centro il tema del lavoro e con la collaborazione dei più accreditati professionisti del settore e delle tre maggiori sigle sindacali (CGIL, UILL, CISL)  che hanno formalizzato l’approvazione del documento. Il Piano Industriale dell’Organismo–  nel sito e su youtube –   è stato esposto ufficialmente in conferenza il 25 luglio 2017, consegnato ai presenti e ai ministeri competenti ;
  • Il Collegato Agricolo, art. 15, lett. a, b, – sito, sezione legislativo – prevede le riforme della tv e delle scommesse (pay out 74%, tassa sul margine, palinsesto complementare) e l’individuazione di un soggetto per la “rendicontazione” e “organizzazione” delle corse. Queste innovazioni, adeguatamente pubblicizzate  e commercializzate attraverso una rete di vendita – al momento insufficiente – ben strutturata e ancora subordinata all’indizione di un bando previsto per legge il 30 giugno 2016, sono le basi per il rilancio tecnico-economico-finanziario del settore, che attualmente sta perdendo, rispetto al 2017, ricavi giornalieri pari a € 29.000.

E per  distribuire e affermare in Europa le corse italiane necessita un prodotto certificato, con un doping trasparente e conseguenziale al rating degli ippodromi, delle corse e delle professioni.

 L’opposto dell’odierno scenario.

Mauma

Di

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *