Consiglio Anact  05.11 con all’ordine del giorno i seguenti punti :

  1. Verifica verbale n.498;
  2. Convocazione Assemblea Generale Ordinaria;
  3. Linee guida Trotto Italia;
  4. Sviluppi denuncia-querela contro Imprenditori ippici italiani del trotto e del galoppo;
  5. Varie ed eventuali.

…….

Approvato il verbale 498 con voto contrario – “illegittima sospensione e mancanza del quorum costituivo nel CD del 29.05” – di Mauro Gaddoni e Paolo Santulli. Non sono state prese decisioni sugli altri punti  e su data e luogo dell’assemblea ordinaria. Una guerra violentissima con Santulli e Gaddoni che hanno ribadito di non essere sul libro paga di nessuno, che non sono dipendenti di Ferrero, che decidono liberamente e che hanno continuato con la richiesta delle dimissioni di Torciere per manifesto conflitto d’interesse quale dipendente e gestore dell’Anact, per di più coinvolto nella fondazione di Trotto Italia. Hanno anche evidenziato l’assenza nel relativo verbale della volontà di Ferrero di assumere il figlio di Torciere e delle rimostranze del consigliere Santulli. I due a lottare contro tutti, a ribattere le scintille degli altri e a ribadire le accuse della loro lettera ai soci Anact relativa a Trotto Italia (allegato 1). Interessati a dimostrare che quello di Ferrero su Trotto Italia è stato un colpo di mano, senza alcuna approvazione dell’Anact.

I presenti hanno messo sotto processo i due e li deferiranno insieme a Carraretto e Toniatti.

Faville, muso contro muso con Ferrero, senza arretrare di un passo.

Gaddoni e Santulli hanno consegnato degli scritti con le loro considerazioni, con cui contestano nel merito i verbali precedenti e ribadiscono la nullità di tutti i consigli e dell’assemblea del 20 maggio. Vale la pena citare il siparietto di un sempiterno consigliere con Gaddoni: “non ti far sensibilizzare da Mattii, quello vuole il posto di Torciere, ha bisogno di soldi”. L’interessato non conferma né smentisce: “Ma i tabaccai possono fare anche il segretario dell’Anact? Mi sembra di aver letto da qualche parte che per quel posto è stato proposto il figlio di Torciere. Chiederò a Fabbri e a Meli, di loro ti puoi fidare”.

 

Palermo ancora senza corse, sembra che tutti se ne siano dimenticati. Il 10 marzo il Mipaaf ha decretato (allegato 2) di sospendere le corse all’ippodromo della Favorita sino a successiva determinazione. Il 13 Aprile, a distanza di più di un mese, un secondo decreto ministeriale (allegato 3) ha istituito un commissione – composta da Stefania Mastromarino, Alessandro Lazzaro e Gabriele Graziani per “procedere ad un’organica ricostruzione delle vicende che hanno determinato la sospensione dell’attività dell’ippodromo di Palermo….” La commissione dovrà produrre una relazione finale entro 60 giorni dal proprio insediamento, ovvero il 12 del mese corrente. Intanto scuderie e cavalli non corrono da 3 mesi e non si sa nulla della ripresa dell’attività né si comprende perché le corse non siano state spostate in altro ippodromo siciliano come in passato da Roma a Napoli e da Milano a Torino.

Tanto più che il dott. Concetto Mazzarella aveva dato la sua disponibilità a correre.

Tev

All. 1 – Lettera aperta ai soci dell’Anact

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All. 2 – Decreto chiusura Palermo

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All. 3 – Costituzione Commissione Palermo 

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