Più volte abbiamo ipotizzato che le modalità con cui è stato costituito Trotto Italia fanno pensare ad una sorta di fatto compiuto. Ribaderemo all’infinito che solamente l’assemblea dei soci può disporre l’adesione dell’associazione (Anact) ad altra associazione (Trotto Italia) e soltanto previa modifica dello statuto. Ogni intervento del Consiglio direttivo in proposito costituisce un atto non conforme alla legge e allo statuto e non può avere alcuna validità e/o efficacia. Meno che mai, inoltre, tale questione potrà essere sottoposta al vaglio dell’assemblea ordinaria in quanto di competenza della straordinaria ( art. 16 Statuto).
Letta la “Lettera aperta 2 ai soci dell’Anact in risposta a Ferrero”, atto costitutivo e statuto di Trotto Italia (allegati), ogni dubbio è svanito.
Trotto Italia è un posticcio colpo di mano.
Pensato da un ristretto gruppo di privilegiati pronti a speculare su quel poco che rimane dell’ippica.
Forse con la collaborazione dei soliti noti –buoni per tutte le stagioni e reperibili sull’asse Firenze – Rimini – e con la benedizione del Mipaaf.
Il “mondo di mezzo” del ministero non ha mai gradito il processo di privatizzazione. Per accelerarlo è stato necessario l’intervento del ministro Martina, ma ogni occasione è buona per perdere tempo.
Lettera aperta 2 ai soci dell’Anact in risposta a Ferrero.
Cari Soci, facendo seguito alla nostra precedente nota, ad evitare “inquinamenti”, valutata la risposta a noi diretta, in relazione a Trotto Italia, e pubblicata sul sito dell’Anact, tenuto conto che noi vi abbiamo riportato solo i fatti accaduti, attraverso gli atti, che rappresentano una verità “incontrovertibile”, e che sono altro dalle cose false e pretestuose, di cui chiacchiera il Presidente, alleghiamo a queste poche righe l’atto costitutivo di Trotto Italia.
Da soli, vi potete rendere conto, come già vi abbiamo riferito, che Ferrero, è il legale rappresentante, e anche Bisacchi con Torciere, ed altri sono i fondatori.
Come potete rilevare, cosa già segnalatavi, hanno stabilito la sede a viale del Policlinico, 131 Roma, presso l’Anact, e all’art. 5 dello Statuto, hanno previsto che la quota dei soci dell’Anact che si iscrivono a Trotto Italia, la paga direttamente l’Anact.
Ma è possibile che cittadini comuni, quali si sono presentati dal notaio Ferrero & soci, possono stabilire certe cose senza avere nessuna autorizzazione?
Noi Consiglieri dell’Anact stavamo discutendo dell’idea progetto, per capirla, nel frattempo, Ferrero senza considerazione di nessuno, ha realizzato l’ iniziativa.
Nella sua lettera aperta, parla di nefandezze, vorremmo sapere come si dovrebbe definire l’azione che lui ha portato a termine senza alcuna approvazione del Consiglio.
Che c’entra Trotto Italia con i problemi, da affrontare e risolvere, dell’allevamento italiano per i quali siamo stati eletti ?
Per quale motivo, mentre si stava discutendo anche di Trotto Italia, per capirne le modalità, i contenuti, i componenti, e tutti gli altri aspetti, Ferrero, ha compiuto questo atto d’imperio?
Se a tanti Consiglieri le cose vanno bene così, a noi no, soprattutto per il rispetto che dobbiamo ai soci che ci hanno eletto e per la tutela degli interessi dell’Anact.
Ovviamente le nostre iniziative intendono riportare l’attività istituzionale dell’Anact in un alveo di regolarità statutaria dove sono previste scelte democratiche e non monocratiche.
Se l’equilibrio e la serenità dell’Associazione degli allevatori del trotto sta vacillando, la responsabilità è legata proprio a questo evento, che ha rappresentato la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Grazie dell’attenzione.
I Consiglieri Carraretto, Gaddoni, Toniatti, e Vecchi.
Il Vice Presidente Santulli
Paradossale, al limite del tragicomico.
Ferrero, Torciere e Bisacchi possono rimanere nel consiglio direttivo dell’Anact e aderire a Trotto Italia. Santulli, Carraretto, Toniatti e Gaddoni se rimangono iscritti alla Lega o all’Organismo debbono dimettersi da consiglieri Anact.
Cui Prodest ?
Marco Folli oggi a Roma, prima al Mipaaf, poi nel pomeriggio al Mef al fine di esaminare la condivisione di termini e modalità per il conseguimento di obiettivi comuni nell’interesse collettivo del settore ippico. Poi di corsa in Campania da alcuni allevatori per una riflessione sul settore.
Tev
Allegato: Atto Costitutivo e Statuto di “Trotto Italia”
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