Pochi, ma determinati i soci Anact presenti a Bologna.

Dissenso unanime nei confronti di FerreroSapignoli: “Sono malato di cuore, non posso arrabbiarmi, ma tu te ne devi andare…sei un despota”. Una nota allevatrice, rispondendo a un’infelice esclamazione del Presidente AnactIl rinnovo delle tessere ce lo siamo pagati da soli, …”. Tutti poi ad applaudire Paolo Santulli che ha spiegato e ribadito con chiarezza il contenuto della “Lettera aperta 2 ai soci dell’ Anact in risposta a Ferrero”, in cui si riflette su cosa c’entra Trotto Italia con i problemi, da affrontare e risolvere, dell’allevamento italiano e per quale motivo, mentre all’Anact si stava discutendo anche di Trotto Italia, per capirne le modalità, i contenuti, i componenti e tutti gli altri aspetti, Ferrero ha compiuto questo atto d’imperio.

Tutta la stampa europea da France Galop a Travservice esprime preoccupazione per lo sfruttamento dell’ippica ad opera del potere politico. Tema scontato, diremo. Avremmo scommesso sino all’ultimo euro che Ferrero la pensasse allo stesso modo e che il suo obiettivo fosse di rilanciare l’allevamento e il mondo dei cavalli. Tutti sanno che da quando la politica ha pervaso l’ippica, ai valori e ai meriti sono state posposte squallide logiche di potere. Ferrero inscena (in buona fede) una commedia degli equivoci e difende la sua politica delle corse, della dequalificazione dello spettacolo, della scarsa trasparenza del doping, della mancata applicazione dei regolamenti, del cronico ritardo dei pagamenti, del calendario scriteriato, del calo delle scommesse, della chiusura degli ippodromi, della perdita di posti di lavoro, della scomparsa dell’allevamento, dell’apostasia dei fini istituzionali del Mipaaf. Forse non ha compreso bene il pensiero dell’Europa per un cattivo uso delle lingue. Eppure ha studiato nelle migliori scuole.

Il linguaggio forbito e i modi distinti lo testimoniano.

Sembra, addirittura, che abbia convocato i suoi fidi (vertici di categorie senza mandato dalle basi) per acquisire quel consenso che pensava si potesse avere anche senza la minima volontà di agire nell’interesse dell’ippica, senza possedere la competenza, accortezza e disponibilità alla concertazione di un vero manager.

Tev

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