Rinnovi licenze e colori non pagati. Souloy condannato a 15 anni in Norvegia da noi premiato. I soliti millantatori di professione.
Al Mipaaf una ne indovinano e cento ne sbagliano.
Nostro malgrado siamo costretti a prendere atto della totale chiusura, mancanza di volontà e incapacità dei dirigenti Mipaaf di aprire un tavolo comune di concertazione con la totalità delle categorie (preferendo, evidentemente, solo interlocutori funzionali ai propri fini, perfetti patteggiatori) e anche con il mondo del lavoro per iniziare un percorso comune che restituisca impulso, credibilità e trasparenza al settore.
Il bollettino di guerra dell’Organismo continua, neanche a dirlo, a volgere al brutto.
Un video e relativo commento portano gentilmente a conoscenza un problema legato a pagamenti non effettuati da operatori per il rinnovo dei colori e delle licenze.
Sembrerebbe che il ministero stia richiedendo il pagamento di quanto non versato e che si predisponga a non saldare i premi ai soggetti non in regola.
I rinnovi sarebbero stati effettuati inviando copia di un bonifico effettuato in banca, ma non la copia contenente il (CRO) unica ricevuta di avvenuto pagamento.
L’ufficio preposto del Mipaaf avrebbe rinnovato licenze e colori sulla base non di un versamento effettuato (CRO), ma solo su un mandato a pagare non reale, poi revocato.
Ne consegue che da Aprile un numero imprecisato di cavalli e professionisti ha corso in modo irregolare falsando di fatto le corse a cui hanno partecipato.
Se l’ippica non fosse cadavere, sarebbe su “Scherzi a parte”.
La realtà supera la fantasia e dimostrerebbe che gli uffici ministeriali in questo come in altri casi sono stati incapaci di un semplice controllo incrociato tra una promessa di pagamento ed un pagamento reale.
Quante sono le corse falsate, a cui hanno partecipato cavalli e professionisti che non potevano scendere in pista? Il tutto in un silenzio assordante in spregio alla certificazione del prodotto corsa, non aggiornando Monopoli e Mef sulla regolarità delle corse.
Si è scommesso su cavalli, guidatori e scuderie che non potevano correre.
I colpevoli saranno individuati e pagheranno con multe e squalifiche, ma i ministeriali rimarranno al loro posto, continuando a fare danni sperando che i loro alleati collaborino per insabbiare il tutto.
Solo l’ intervento della Procura potrebbe far luce su quanto successo.
E qualcuno a Spoleto ci ha messo gli occhi sopra, ringraziando il Signore.
Sappiamo che esiste e che ci è vicino.
Mamo
Da” Lo Spigolo di Gagliani” (Gaet 22.06) “Fatti…non pugnette”
Iniziamo da Fabrice Souloy. In Norvegia viene sospeso per 15 anni in seguito al doping al cobalto riscontrato anche nei cavalli Timone Ek e Un Mec D’Héripre. In Italia lo facciamo entrare nelle scuderie e in pista con tanto di pass al collo con la qualifica di maniscalco. In Europa ci considerano il paese dei balocchi, … pardon degli stupidotti!!
Giustamente raccogliamo quello che seminiamo.
“Il doping è del tutto inaccettabile e le persone coinvolte non hanno posto nel mondo del trotto”. Il commento di Joan Lindberg, segretario generale della ST.
Proprio come in Italia!!!
Sempre da Gaet 22.06 apprendiamo che sul web circolano voci sempre più confortanti sul futuro del montepremi. I soliti giochi dei soliti generali senza esercito che continuano a considerare sub normali gli operatori ippici e ad usare un pallottoliere taroccato.
Non ci stancheremo mai di produrre cifre, fatti e progetti.
Al 31.05. 2017 i conti evidenziano:
- Ricavi dalle scommesse) sono in discesa verticale. Al 31.05 il movimento dei due totalizzatori segna – 17,40%, persi tra gioco al totalizzatore e quota fissa 4.752.709 rispetto al 2016.
- Un minore ricavo quotidiano pari a 31.378,88 euro, 11.457.584,32 in proiezione annua, destinati ad aumentare con Roma Capannelle, Palermo e Civitanova che hanno sospeso l’attività.
- Un danno erariale al 31.05 è di 1.050.403,54 (tot. – 1.642.311,54 quota fissa + 591.908);
- Roma Capannelle, Palermo (riaprirà probabilmente il 1 luglio), Civitanova sono chiusi, altri stanno per chiudere, altri in svendita;
- Ippodromi, allevatori, proprietari, allenatori, guidatori, fantini attendono da più di sette mesi di essere pagati dal Mipaaf e sono “alla fame”;
- Prodotti nati al trotto sono passati dai 4530 del 2008 ai 1693 del 2016 per una diminuzione pari al 62,62%, in percentuale maggiore al galoppo;
- Posti di lavoro ridotti al lumicino, da ultimo la procedura di licenziamento in corso a Roma Capannelle per 18 dipendenti.
- Pagamenti non effettuati dal Mipaaf da più di sette mesi.
Le solite parole …a vuoto dei soliti giullari, che anziché salvare l’ippica si adoperano per farla morire.
Poveracci alla continua ricerca di un padrone!!
Mauma