Ritorna Trotto Italia. Non è con la guerra ai poveri che si rilancia l’ippica.
La crisi dell’ippica rischia di diventare letale se il Mipaaf e categorie filo ministeriali non elaboreranno un progetto a medio termine di risanamento e poi di rilancio.
Organismo ippico e le categorie che vi si riconoscono hanno sempre sostenuto la necessità di sopportare sacrifici, ma solo di fronte a garanzie che il futuro possa essere veramente migliore.
Un progetto trasparente che un Mipaaf che fa acqua da tutte le parti, compreso il settore della giustizia sportiva che registra clamorosi scandali gestiti almeno con approssimazione, rifiuta di predisporre.
Un ministero appoggiato da Terminator Ferrero che, imitando le tre scimmiette, sordo, muto e cieco alle osservazioni dei suoi associati, tira dritto e ripropone nel Consiglio Direttivo del 30.07.2017 come questione urgente e decisiva per la vita dell’associazione la nascita di “Trotto Italia”.
Cambia la strategia, ma non la sostanza.
Il punto 4 all’ordine del giorno recita: “Indicazione dei quindici Soci Allevatori che faranno parte dei Comitato promotore di Trotto Italia”.
Preceduto dal punto 2 “Chiarimenti inerenti all’adesione di alcuni membri del Consiglio Anact ad Imprenditori Ippici e/o Lega Ippica e/o Organismo Ippico ed eventuali sanzioni da comminare”
Il parere dell’avvocato Mauro Cimino:
Quanto al punto 2, rilevo come sia suggestivo trattare “chiarimenti” inerenti all’adesione di alcuni Consiglieri Anact a Imprenditori Ippici, Lega Ippica e Organismo Ippico, per poi giungere subito ad “eventuali sanzioni da comminare”; dovendo invero procedersi almeno a capire quale sia il capo di incolpazione, nonché quali norme statutarie, deliberazioni adottate dagli Organi ANACT, adempimenti, regole di correttezza ed onore siano state violate ai sensi dell’art. 9 dello Statuto. Ed ancora, dopo avere in qualche modo capito di che cosa si sta parlando, acquisire il preventivo parere del Collegio dei Probiviri. Allo Stato, appare dunque clamorosamente inammissibile trattare questo punto all’ordine del giorno.
Quanto al punto 4, è palesemente illegittimo discutere un argomento di natura privata- personale e non associativa: la “nomina” di 15 soci allevatori che facciano parte del Comitato Promotore di Trotto Italia presuppone una preventiva adesione di Anact a Trotto Italia, che non esiste, né può esistere, né può essere considerata legittima in un contesto nel quale:
- qualunque socio (anche moroso) vedrebbe la sua quota di partecipazione a Trotto Italia pagata con soldi dell’Anact, deputati quindi a sovvenzionare un’iniziativa esclusivamente privata, con esiti censurabili sotto ogni profilo;
- Solamente l’assemblea dei soci può disporre l’adesione dell’associazione (Anact) ad altra associazione (Trotto Italia), e soltanto previa modifica dello statuto, perché ciò sia ammissibile; ogni intervento in proposito, si ripete, da parte del Consiglio Direttivo, costituisce un atto non conforme alla legge e allo statuto, e non può avere alcuna validità e/o efficacia e soprattutto ammissibilità.
Caro Valterino, continui a parlare con slogan.
Ti invitiamo a dimostrare con fatti (numeri, documenti, ecc.) la bontà delle sue parole. Dovresti spiegarci quale genio ha pensato di varare tre tris al giorno con una diminuzione di prelievo giornaliera che alla fine rischia di dare risorse al settore addirittura minori al sistema con una sola tris giornaliera.
I conti non tornano. Ripara il tuo pallottoliere taroccato (a Firenze e Rimini i laboratori “Cesarino” e “Francuccio” lavorano di fino e certificano le riparazioni) e cerca di capire come si gestisce e si potrebbe rilanciare l’ippica, invece di farla morire.
I numeri (dato Aams) al 31 maggio i seguenti e ti invitiamo a confutarli
- Ricavi dalle scommesse) sono in discesa verticale. Al 31.05 il movimento dei due totalizzatori segna – 17,40%, persi tra gioco al totalizzatore e quota fissa 4.753.009 rispetto al 2016.
- Un minore ricavo quotidiano pari a 31.476,88 euro, 11.457.583,55 in proiezione annua, destinati ad aumentare con Roma Capannelle chiusa e Palermo che non ha ancora riaperto.
- Un danno erariale al 31.05 è di 2.488.907 (tot. – 2.525.294, quota fissa + 56.471) pari a – 16,95% rispetto al 2016;
- Roma Capannelle, Palermo, chiusi, altri stanno per chiudere, altri in svendita;
- Ippodromi, allevatori, proprietari, allenatori, guidatori, fantini attendono da più di sette mesi di essere pagati dal Mipaaf e sono “alla fame”;
- I Prodotti nati al trotto sono passati dai 4530 del 2008 ai 1693 del 2016 per una diminuzione pari al 62,62%, in percentuale maggiore al galoppo;
- Posti di lavoro ridotti al lumicino, da ultimo la procedura di licenziamento in corso a Roma Capannelle per 18 dipendenti.
Come hai scritto: c’è da essere proprio “soddisfatti”.
Tev