Stefano Varini condannato a pagare 215.000,00 euro. Il centro di Settimo Milanese in totale abbandono. Allenatori diversamente abili siamo solo all’inizio.
Nello scorso maggio è stata recapitata al Ministero la sentenza (allegato 1) emessa dalla corte d’appello di Napoli della condanna all’ex amministratore unico di Unirelab dott. Stefano Varini a restituire circa 215.343,41 euro per fatti riconducibili alla sua gestione di Unirelab durata fino al 2011.
Guarda caso proprio in quel periodo il vertice di Unirelab era perfettamente allineato con i vertici delle associazioni allevatoriali (Anac e Anact) sulla gestione del centro di Settimo milanese.
Tale collaborazione è proseguita anche negli anni successivi, nonostante i cambi ai vertici sia di Unirelab che delle associazioni, ed i risultati di questa comunione di intenti sono comparsi in questi giorni sui social con alcune foto veramente sconcertanti.
Il centro, ad oggi di proprietà del demanio, ma da 15 anni dato in concessione a Unirelab risulta totalmente in stato di abbandono.
Perché è successo questo? Di chi sono le responsabilità di questo fallimento?
Le associazioni allevatoriali cosa hanno fatto per difendere un centro storico dell’ ippica?
Forse il caso Settimo non doveva essere sollevato pubblicamente per non disturbare il sonno ministeriale e per non prendere con le mani nella marmellata gli amministratori di Unirelab protetti dal politico di turno al ministero agricolo.
La riforma dell’ ippica guarda caso è osteggiata proprio da alcuni di questi esponenti che esibiscono “nobili” principi, ma preoccupati dal timore che il “nuovo” arrivato inizi a scavare sui tanti lati oscuri le cui radici affondano fino all’ epoca dell’ Unire panzironiana, guarda caso sostenuto all’epoca dall’ Anact, oggi in prima linea contro il cambiamento.
Mamo
Allenatori trotto diversamente abili
Giuseppe Castiglione interviene alla Camera sulla modifica art. 20 fortemente e giustamente voluta dalla Cassa Previdenza e dal suo Presidente Giovanni Mauri e contrastata da qualche desaparecido, vicino a politicanti e dirigenti di seconda mano per un piatto di lenticchie… di seconda mano.
Rispondendo ad un’interrogazione parlamentare di L’Abbate (M5S) ha affermato: “Il Governo ha ben presente la problematica sollevata dall’interrogante, tanto che con decreto n. 48050 del 16 giugno 2017 è stato modificato l’articolo 20 (allegato 2) del regolamento delle corse al trotto, consentendo anche ai soggetti diversamente abili di conseguire la patente di allenatore del trotto, limitatamente all’attività programmatoria-organizzativa, distinta da quella tecnico-organizzativa da svolgere in pista senza necessità di allegare la certificazione medica…”
Fin qui ci siamo. Anche se ci sono voluti più di tre anni perché ai diversamente abili fosse riconosciuta la possibilità di ottenere la patente di allenatore.
Il bello deve venire, come ha sottolineato L’Abbate nella sua replica:
“Sono parzialmente soddisfatto della risposta e vi spiego il perché. Dall’8 luglio del 2016 con un decreto del Ministero delle Politiche agricole, n. 53974, i diversamente abili erano stati completamente esclusi e, quindi, non potevano prendere la licenza da allenatore di trotto.
Quindi si sono trovati in una situazione di limbo in cui persone che avevano da sempre fatto un lavoro non potevano più lavorare.
Successivamente, a gennaio, era circolata una bozza per poter intervenire, quindi per recuperare questa situazione. Però, questa bozza è rimasta ferma nei cassetti del Ministero e siamo dovuti intervenire con un’interrogazione a marzo e pare che la cosa sia ripresa. Quindi, a giugno, il 16 giugno 2017, con il decreto n. 48050, che il sottosegretario citava, si è intervenuti per risolvere il problema.
….. il problema non è stato risolto del tutto, in quanto ci sono tre questioni ancora aperte: una riguarda i termini di presentazione delle richieste per l’ottenimento della licenza da allenatore di trotto per l’anno 2017, perché la scadenza era il 31 marzo, il decreto è stato approvato a giugno e, quindi, o il Governo fa una proroga – magari per fine luglio o per fine agosto – per dare la possibilità di chiedere la licenza o, altrimenti, per un altro anno questi allenatori saranno ancora tagliati fuori; la seconda questione è che bisogna ancora adottare e pubblicare la relativa modulistica con cui poter avanzare richiesta di licenza, perché ancora non è stato fatto; e, poi, c’è una terza questione che riguarda il costo della licenza, perché attualmente la licenza da allenatore e guidatore costa 128 euro e non si capisce il perché la sola licenza da allenatore costi quasi il doppio quando, invece, dovrebbe costare la metà, perché invece di prendere due licenze ne prendo solo una, quindi, non si capisce il perché di queste cifre che sono discriminanti.
Quindi, queste tre questioni, che sono importanti, sono ancora aperte.
Noi speriamo che il Governo le risolva quanto prima, proprio perché dobbiamo dare la possibilità e garantire i diritti di tutti i lavoratori, specialmente i diversamente abili, ed era anche fastidiosa la questione che un diversamente abile nel settore del galoppo aveva alcune garanzie e nel settore del trotto non le aveva. Quindi, si spera che si completi questa normativa e che queste tre questioni ancora aperte si risolvano e si chiudano nel più breve tempo possibile“. (Gioconews 27.06.17)
Sperando che i tempi non rispecchino quelli dei pagamenti che hanno affamato il settore.
Allegato 1 – Sentenza Corte d’Appello di Napoli n. 1105/17
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Allegato 2 – Decreto modifica art. 20 Regolamento Corse
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