Mef spinge per una privatizzazione che il Mipaaf non vuole. Discrasie di un settore senza timone.
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Il Mef ha inviato al ministro Martina un’articolata missiva in cui esprime la volontà di attuare la riforma del settore e quindi privatizzarlo, sollecitando la stesura del decreto delegato per l’organizzazione delle corse dei cavalli, di competenza del ministero delle politiche agricole, che si dovrà assumere la responsabilità di un eventuale stop al riordino del settore, prossimo al default.
Il Mef avrebbe anche manifestato l’intenzione di ritardare di un anno il taglio del 20% del contributo pubblico, previsto dalla lett. e, art. 15 del Collegato Agricolo.
Se la riforma non andasse in porto qualcuno dovrà pur pagare per l’estinzione di un settore, fiore all’occhiello del made in Italy.
Fabrice Souloy in Norvegia è stato sospeso per 15 anni in Francia e Svezia per uno (ricorso inoltrato dalla Sweedish Association).
In Norvegia, Svezia e Francia l’ippica funziona e produce reddito e posti di lavoro.
In Italia invece è stato invitato in premiazione con tanto di pass da …maniscalco.
Magari con i complimenti del ministeriale e di qualche presidente di associazione filo ministeriale, appassionato di postepay, che non rappresenta altro che sé stesso e – ci auguriamo – a digiuno di doping.
E’ mancato solo il bacio sulla guancia e poi il quadro sarebbe stato completo.
Il settore, anche grazie alle geniali intuizioni di Terminator Ferrero – una spiegazione sul contenuto del sondaggio di Gaet ce la saremmo aspettata -, sta perdendo più di un milione di euro di ricavi mensili dalle scommesse.
Trovato l’inghippo, subito escogitata la soluzione : ripristino delle corse del lunedì, del montepremi dei gruppi 2 e per condire il tutto introduzione della terza tris.
Rimarrebbe la riduzione della dotazione del Derby per predestinati dato che il predestinato qualche problemino sembra averlo.
Mescoliamo gli ingredienti e la diminuzione delle entrate oltrepasserà il milione mensile.
Si accettano scommesse, non per postepay per favore. Mancano i moduli per il riconoscimento e le comunicazioni all’agenzia delle entrate.
Mipaaf, Anact e corte di miracoli senza codice fiscale: i conti non tornano. Al 30 giugno i numeri sono questi.
- Ricavi dalle scommesse in discesa verticale. Al 30.06 il movimento dei due totalizzatori segna – 17,46%, persi tra gioco al totalizzatore e a quota fissa 5.710.988 rispetto al 2016.
- Minori entrate quotidiane pari a 31.552,42 euro, 11.485.081,77 in proiezione annua, destinate ad aumentare con Roma Capannelle chiusa e più di un ippodromo in svendita.
- Il danno erariale al 30.06 è di 3.006.644 (tot. – 3.051.406, quota fissa + 56.390) pari a – 17,41% rispetto al 2016;
- Ippodromi, allevatori, proprietari, allenatori, guidatori, fantini attendono da più di sette mesi di essere pagati dal Mipaaf e sono “alla fame”;
- I prodotti nati al trotto sono passati dai 4530 del 2008 ai 1693 del 2016 per una diminuzione pari al 62,62%, in percentuale maggiore al galoppo;
- Posti di lavoro ridotti al lumicino, da ultimo la procedura di licenziamento in corso a Roma Capannelle per 19 (su 40) dipendenti, con cambio di denominazione fiscale da Spa a Srl in corso.
Come dice Pietro Paolo Cevoli, parafrasando lo Spigolo di Gagliani,: “Fatti non pugnette”
Tev