Il Mipaaf autorizza la partecipazione di purosangue ed un cavallo muore. Marcello Matti: il tempo delle chiacchiere è finito.

Il Mipaaf continua a stupire.
Ha autorizzato la partecipazione di cavalli purosangue alla quintana di Foligno e c’è scappato il morto, con tanto d’inchiesta della Procura di Spoleto, in seguito all’esposto presentato dall’Associazione italiana difesa animali e ambiente: “Stop a competizioni pericolose“.
Qualche ministeriale,  ha fatto anche un salto  a Foligno, prima di concedere l’autorizzazione.
Il Regolamento (e il buon senso) afferma che per questo genere di autorizzazioni il percorso dove si svolge la competizione storica  sia simile a quello dove i cavalli svolgono la loro attività agonistica.
Quasi tutti gli ippodromi italiani hanno forma ovale, l’anello di Foligno invece è ad “otto” e al centro è posizionato il saracino con l’anello da infilzare dal cavaliere. Il Mipaaf ha evidentemente ritenuto che i 2 tracciati siano conformi.
Il purosangue  Wind of Passion del quartiere “Giotti” è caduto ed è morto la mattina seguente.
Il cavallo ha riportato una lesione all’apparato di sospensione del nodello degli arti anteriori. Ricoverato in clinica è stato prontamente applicato un bendaggio rigido in anestesia generale ed approntata una terapia di sostegno per stabilizzarlo per poter procedere con un eventuale intervento chirurgico. Questa mattina intorno alle ore 7.15 è purtroppo deceduto in seguito ad un arresto cardiaco: è quanto spiega il professor Marco Pepe del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Perugia, in una nota dell’Ente Giostra.” (Ansa)
Nel 2013, sempre dopo una caduta, era morto Scheggia del Vento.
Il “piano di mezzo” del Mipaaf invece di pensare a difendere il proprio orticello è ora che la smetta di perdere tempo in disquisizioni marginali e impari cos’è un cavallo e una corsa di cavalli.
A breve ritorneremo dettagliatamente sull’argomento.

San Paolo, Marcello Mattii, apprezzato driver, carattere “avanti”, ma grande cuore: “ritroviamo l’unità dei nostri padri che hanno fatto grande il San Paolo. A me non interessano le convocazioni di assemblee, gli  spot ad effetto che lasciano il tempo che trovano, i passaggi burocratici, a mio avviso inutili. Se non vogliamo distruggere quello che ci hanno lasciato i nostri padri, dobbiamo remare tutti nella stessa direzione. Abbiamo un impegno morale nei confronti di noi stessi, del territorio e dall’ambiente locale che di cavalli vive e deve continuare a vivere. Se qualcuno non è d’accordo, parli e tolga il disturbo.
Il tempo delle chiacchiere è finito”.

Bravo Marcello!!

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