Tv ippica da terzo mondo. Tar Lazio chiede al Mipaaf il metodo per tagli di corse e finanziamenti 2016 alle società di corse.

Giorno epocale per la tv dell’ippica. Che coraggio !!

Un lettore ci segnala una nota di Massimo De Marco che con piacere pubblichiamo.

Dunque. Grand Prix de Wallonie, quindi Bold Eagle, no. L’Hambletonian al Meadowlands con un cavallo allevato e di proprietà italiana no. Il Cravoisier e Vivid Wise As ad Enghien no. Soldi agli sgoccioli per le estere – ok – ma per il Sudafrica alle 11 del mattino .
Che è ? Dirigenti in ferie e manca la firma? Ammazzatevi.
Ha fatto bene quell’anno Ruocco a staccare i cavi.
Purtroppo ve li ha restituiti.

Bravo!!

La televisione che trasmette le corse riflette esattamente il Mipaaf – pensiero sull’ippica. Tutte le corse sono uguali, la qualità non conta. L’ultima corsa a reclamare è uguale a un centrale o addirittura ad un gran premio.
Un metodo infallibile per disaffezionare il già poco pubblico che frequenta ippodromi e agenzie ippiche.
Siamo curiosi di leggere martedì mattina, durante il cappuccino, i commenti di Trotto&Turf su questa giornata veramente storica.

Maurizio Mattii

Ippica sovvenzioni 2016: TAR ordina al Mipaaf  di spiegare i criteri seguiti per taglio di corse e ripartizione fondi

Anche noi abbiamo premura di leggere i criteri seguiti dal Mipaaf per il calendario e la ripartizione dei finanziamenti 2016 agli ippodromi, tra l’altro non ancora pagati ad eccezione di Napoli – Agnano.

Infatti:

Il Mipaaf dovrà fornire documentazioni e chiarimenti entro 45 giorni, per replicare al ricorso che alcune società di corse hanno intentato contro il decreto del febbraio 2016 che detta i criteri per la ripartizione delle sovvenzioni ippiche.
Lo ha stabilito con un’ordinanza il Tar Lazio, chiedendo al Ministero di depositare “le risultanze istruttorie sulla base delle quali sono stati rimodulati i programmi delle corse, i criteri per l’erogazione dei finanziamenti e gli altri contenuti dispositivi degli atti impugnati”.
Qualora il Ministero non adempia, il suo comportamento “potrà essere valutato come argomento di prova ai fini della decisione sul giudizio”.
Il Collegio ricorda infatti che in base al codice di procedura amministrativa “mentre le parti del processo sono libere di determinare le proprie strategie difensive, l’Amministrazione è in ogni caso obbligata a depositare in giudizio oltre alle copie dei provvedimenti impugnati, la documentazione necessaria a consentire un pieno riscontro in fatto delle censure dedotte”.
Il Tar ha quindi fissato una nuova camera di consiglio per il 17 ottobre prossimo” (Agimeg 04.08.2017).

Tev

 

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