Tutto da rifare.

Riportiamo la lettera inviata dalle categorie del trotto (dalla sola Anact. Siag, Anagt, Apigt, Snapt non rappresentano che sé stesse) a Giuseppe Castiglione dopo la riconferma della delega all’ippica:
“Egregio Sottosegretario, on. Castiglione,
oltre a rappresentarle il nostro più sentito augurio per la riconferma della delega all’ippica, con la presente vorremmo chiederle un urgente incontro per riprendere il cammino interrotto in questi due mesi. Senza voler attribuire responsabilità a nessuno, ci siamo trovati in una situazione di caos istituzionale, senza riferimenti precisi e con ingerenze di ogni tipo. La sua riconferma porterà sicuramente il settore a riprendere il cammino verso la normalizzazione del nostro comparto.
Le Associazioni rappresentative del Trotto sono convinte che la sua figura istituzionale garantisca la rinascita del settore, riconoscendole l’equilibrio e le capacità per ripartire, come ampiamente dimostrato in questi difficili anni.
Tanto è stato fatto, e tanto c’è ancora da fare; abbiamo verificato che i due mesi di sua vacatio hanno creato un danno enorme al settore: gli uffici si sono di fatto bloccati, concentrati esclusivamente a ricevere rappresentanti di Società di Corse, Organismi, Leghe ed ex Onorevoli in pensione, dimenticando di mandare avanti i pagamenti dei premi, di convocare le categorie per le problematiche inerenti la programmazione, di rappresentare in sede Europea le richieste degli Allevatori.
Con stima porgiamo distinti saluti”
Non risulta che:
- prima della caduta del governo Renzi ci fossero riferimenti, pagamenti regolari, rispetto delle regole e quant’altro;
- Giuseppe Castiglione abbia fatto ripartire il settore che, al 31.07, rispetto allo stesso periodo 2016, segna un – 17,20% e ricavi in meno per euro 6.014.000 pari a 10.327.000 annui. Gli operatori sono alla “fame” e non ricevono un euro da mesi nonostante le promesse del sottosegretario;
- Giuseppe Castiglione e Anact abbiano redatto un piano industriale tecnico – finanziario di rilancio del settore. Solo briciole: continuano a diminuire nascite, allevatori, proprietari, allenatori, guidatori, fantini. Gli ippodromi per incuria stanno cadendo: non esiste manutenzione. In alcuni mancano acqua, sabbia, luce nei box e si moltiplicano i licenziamenti.
Inoltre Ferrero, dimenticando d’interessarsi dei pagamenti dei premi, delle iscrizioni, delle provvidenze, del premio aggiunto, del premio allevatori all’estero, ha innescato in seno al Mipaaf, utilizzando la CTC (Commissione Tecnica centrale) una guerra santa contro Marco Folli sull’opportunità di usare il seme congelato.
Asserendo (Gaet 10.07.2017) il falso.
“Victor Giò è seme fresco” ha scritto sul forum di Mack.
Una grave menzogna, da ultimo arrivato, dato che Ilaria Jet, madre di Victor Giò (5° nella finale dell’Hambletonian) è stata inseminata con seme congelato come dimostra l’allegato.
La verità è che Ferrero e Castiglione sono i due volti di un’identica medaglia.
Da un lato Castiglione che ha chiesto e ottenuto dal Gip di Catania, Santino Mirabella, il giudizio immediato uscendo così dall’udienza di rinvio a giudizio del 28 marzo prossimo sugli appalti per la gestione del Cara di Mineo (Giornale di Sicilia 24 marzo 2017) e che aveva scelto come persona fidata il “benedetto Luca Odevaine” (Il Fatto 8 dicembre 2015), ex componente del Tavolo di coordinamento nazionale sui migranti del Viminale, condannato nella misura complessiva di otto anni di reclusione per Mafia Capitale (Messaggero 20 luglio 2017) e indagato per concorso in turbativa d’asta sul Cara di Mineo.
Dall’altro Ferrero e il consiglio Anact che dopo 45 giorni da quando Gaet ha rivolto loro 7 domande non hanno risposto”. Ferrero cosa ha patteggiato? (“Ho patteggiato…” La Stampa 18.06.2015).
L’ippica non ha bisogno di questi personaggi.
Se non vuole sprofondare deve voltare pagina.
Tev
All.to: Certificato di intervento fecondativo equini
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