Società di corse: il quadro.

Montegiorgio ha chiuso ieri  la stagione estiva per riaprire le porte in ottobre.
Messe da parte le lotte intestine, la nuova generazione dei Mattii si è “rimboccata le maniche” e ha messo in piedi, in fretta e furia, una dignitosa e piacevole riunione estiva.
Stiano tranquilli gli speculatori di professione, Montegiorgio non sarà sicuramente uno degli ippodromi in vendita a “costo zero”, anche se probabilmente in futuro non rivedremo personaggi storici come Flavio Procaccini, il professor Franco Alessandrini che hanno fortemente contribuito alla fortuna dell’impianto in Val di Tenna.

Nella segreteria di Capannelle non sentiremo la voce di Piero Celli che ha concluso il suo rapporto con Hippogroup, che sta confezionando un Europeo con i fiocchi, anche per recuperare credibilità nei confronti dei soci cesenati che male hanno digerito l’arretramento della loro corsa faro.

Nel frattempo si rincorrono le voci sulla riapertura a settembre di San Giovanni Teatino, sulla ripresa del trotto romano e sul destino di Aversa, mira di investimenti immobiliari. Sicuramente Civitanova non recupererà le quattro giornate non effettuate in giugno .

Le società di corse possono tirare il fiato.
Arrivato il parere della Corte dei Conti, appena firmato il contratto per la sovvenzione 2017, in attesa dei bonifici dall’UCB, potranno portare in banca, allo sconto, le fatture.
Sarebbe auspicabile una riflessione sulla cause che hanno portato il settore sull’orlo del baratro, alimentando assistenzialismo ed escludendo ogni criterio meritocratico.
Più facile chiedere la luna.
Ricominceranno a  piangere e a chiedere la questua, paventando licenziamenti e chiusure.

Non sanno fare altro !!

Tev

 

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