
Sui vari siti dopo il Campionato Europeo di Cesena c’è stato un sollevamento popolare con un’onda montante d’indignazione per l’abbraccio in pista tra Bellei e Souloy.
La cosa incredibile è che gli “indignati massimi” sono i fiancheggiatori ministeriali che si scagliano, giustamente, contro tutti (Souloy, Bellei e la Cesenate), tranne che contro i reali colpevoli di quanto è successo.
A norma di regolamento prima, durante e anche dopo una giornata di corse la responsabilità di quanto accade in un ippodromo, da un punto di vista disciplinare, è del MIPAAF, rappresentato da tutti i componenti della giuria, dai commissari, funzionari e veterinari.
Quindi quanto è successo è, se ce fosse bisogno, un’ulteriore prova che la “giustizia sportiva” di stampo ministeriale è un fallimento !
Il fatto era già successo a Napoli durante il Lotteria, sotto gli occhi dei responsabili ministeriali presenti ad Agnano, sia del dirigente responsabile sia dell’incaricato (contratto del 14-12-2016 all.1) Mipaaf, che ha come compito:
“l’incarico di svolgere tutte le attività inerenti al controllo, coordinamento e aggiornamento degli addetti alla vigilanza corse”.
Ovviamente con impeccabile solerzia ministeriale a nessuno è venuto il sospetto che l’episodio potesse riaccadere a Cesena!
Come mai gli urlatori ministeriali s’indignano per un abbraccio, che non doveva essere permesso, ma tacciono sui prelievi pre-corsa non effettuati nelle corse tris nonostante siano obbligatori?
Spendiamo per la giustizia sportiva circa 15 milioni ogni anno e paradossalmente questi soldi servono per far passare il concetto che i regolamenti sono carta straccia e possono essere non applicati!
Per un prodotto certificato necessita non solo competenza, professionalità e funzionalità delle Giurie alle quali va assicurata indipendenza, ma anche trasparenza, assunzione di responsabilità in caso di errori e prontezza nella repressione delle condotte illecite e contrarie ai Regolamenti.
L’opposto di quanto sta succedendo in Italia, dove regna il principio di non vedere, non sentire, non parlare e il prodotto corsa è falsato ancora prima di entrare in pista.
Vale la pena ricordare che le gestioni ippiche di tutte le nazioni europee sono di natura privatistica e che la giustizia sportiva è organizzata, controllata e regolata dalle stesse associazioni private.
Sorge spontanea la domanda: perché il MIPAAF vuole tenersi la Giustizia Sportiva vista la dimostrata incapacità? Perché per i frequentatori del ministero la colpa è sempre fuori degli uffici di via XX Settembre?
PS: nell’incarico riportato nell’allegato 1 si legge anche: “controllo della programmazione, dell’organizzazione e gestione della corsa Tris”, visti i risultati di queste corse si spera che in questo capitolo ci sia un risparmio di spesa.
Redblack
All.to 1: Decreto Mipaaf incarico Dott. Lazzaro
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