Di tutto si potrà discutere, tranne il fatto che il settore ippico stia attraversando una crisi giunta ad punto di non ritorno: previsioni di bilancio clamorosamente sbagliate, prelievi dalle nuove scommesse inferiori alle aspettative, esplicito rifiuto di confronto con tutti i soggetti del settore, contratti collettivi di lavoro scaduti, posti di lavoro più che dimezzati e ad alto rischio quelli rimasti, ippodromi in via di chiusura, pubblico, allevatori, proprietari, allenatori, guidatori, fantini in calo, nascite in calo (da 4.500 a 1.500 per il trotto, peggio in % per il galoppo), riunioni di corse in calo (da 3.000 a 1.500), montepremi in picchiata, convenzioni/sovvenzioni con gli ippodromi in prorogatio da anni, sono dati alla portata di tutti ed assolutamente incontrovertibili.
Il bilancio dell’ippica è passato dai 505 milioni del 2009 ai 169 del 2017.
Il quadro generale che caratterizza il settore ippico, in assenza di tempestivi interventi, prospetta il 2018 come l’anno nel quale potrebbe essere celebrato il funerale dell’ippica italiana.
Da Andreotti in poi, passando, in tempi recenti, per Alemanno, De Castro, Zaia l’ippica ha avuto sempre come punto di riferimento qualcuno in grado di prendere decisioni.
Potevano essere apprezzate o no, ma c’era chi prendeva delle decisioni. Il Mipaaf di Martina si caratterizza per la persistente capacità di non decidere.
Un Ministro, un Capo Dipartimento, un Direttore Generale che non decidono. Si naviga a vista, nemmeno: si tira avanti.
Nell’indifferenza e nella rassegnazione.
Il settore necessita di un articolato piano tecnico industriale che porti ad un managerializzazione della gestione, che permetta di superare tutte le enunciazioni di principio che hanno costituito lo scenario ippico degli ultimi anni, dall’alto livello di litigiosità a una cultura corporativa incline al piccolo cabotaggio e una particolare vocazione alla divisione a tutto svantaggio dell’unità del settore.
E’ falso affermare che non ci sia un piano su cui lavorare. Possono piacere o no, ma Organismo e Lega ippica hanno i loro piani, in mano al Mipaaf, Mef e Ministero del lavoro. E da quanto risulta anche il PMU ha consegnato uno studio.
Basi su cui iniziare a lavorare. Ma con chi?
Tante parole e nulla di concreto. Sempre che questa non sia una strategia studiata per affossare definitivamente il settore.
ASTA SELEZIONATA ITS
Oggi asta selezionata Yearling del trotto a Busto Arsizio, inizio ore 14.30.
Le previsioni non sono delle migliori, nulla si sa delle risorse destinate all’ippica per il 2018 e i numeri sono quelli che sono, con un Regolamento del Derby che penalizza gli acquirenti esteri.
Gli ippici hanno cuore e mille risorse. Speriamo di essere smentiti!
Tev