Nel Consiglio dei Ministri di oggi non sarà esaminato il decreto delega relativo all’articolo 15 del Collegato Agricolo, comma 3, riguardante nel concreto le lettere a) : tv e scommesse, e b): passaggio dalla gestione pubblica alla privata.
Alla segreteria del consiglio dei ministri alle 19.30 di ieri non risultava all’ordine del giorno nessun documento sulla riforma dell’ippica.

Sul riordino delle competenze materiali in materia di diritti televisivi sulle corse ippiche anche estere, destinazione di una percentuale non inferiore al 74 per cento della raccolta totale al pagamento delle vincite, introduzione della tassazione sul margine per le scommesse a quota fissa sulle corse dei cavalli, stabilendo che una parte dell’aliquota sia destinata alla filiera ippica,  un palinsesto complementare al fine di garantire ulteriori risorse in favore della filiera ippica, è stata raggiunta un’intesa dai soggetti interessati, mentre sussistono ancora divergenze sul decreto attuativo che determina il passaggio dell’ippica dalla gestione pubblica a quella privata.

Dunque, anche questa settimana fumata nera.

SOCIETA’ DI CORSE

Alle società di corse stanno arrivando un poco alla volta, separatamente,  i conguagli del 2016, con nove mesi di ritardo.

Per i corrispettivi invece 2017 dovranno ancora attendere.

Il Mipaaf pe effettuare i pagamenti, esige dalla Corte dei Conti, dopo il parere sulla sovvenzione, anche quello sull’impegno di spesa.

Se ne ricorda adesso!!

Abate aveva assicurato che il 2017 sarebbe stato saldato entro luglio e gli ippodromi, come sempre, hanno abboccato.

Lunedì 25 pv è prevista a Roma, promossa da Federippodromi, una riunione delle società delle corse per redigere un documento con la richiesta delle risorse loro destinate per il 2018, pena la sospensione dell’attività.

Si ripete la strategia adottata ogni anno di questi tempi e mai messa in atto.

Le società di corse si sono dimostrate in questi anni incapaci di un percorso comune, impegnate  come sono a coltivare il loro interesse personale a discapito del bene comune, contribuendo in tal modo allo smantellamento dell’ippica.

Le risorse destinate al settore sono passate dai 250 milioni del 2013 ai 169 del 2017, le scommesse diminuiscono sistematicamente ogni anno del 18%, la prossima finanziaria, come preannunciato, taglierà ulteriori 15 milioni al settore, ma gli ippodromi rimangono aggrappati al cordone ombelicale dello stato, abituati come sono a vivere di assistenza.

Rifiutano il passaggio da assistiti a imprenditori perché non sono imprenditori.

Ricordano molto quei condannati a morte suicidatisi prima dell’esecuzione.

Tev

Di

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *