Settimana prossima inizia il cammino della nuova legge finanziaria 2018-2020 e all’interno della tabella 12, quella relativa al MIPAAF, saranno indicate le cifre su cui potrà fare affidamento l’ippica.
Visto l’andamento delle scommesse, è probabile che ci possa essere un’ulteriore riduzione delle risorse disponibili.
Purtroppo tutte le componenti della filiera ippica contrariamente ad una logica di comparto stanno facendo pressioni per avere vantaggi unilaterali mentre si dovrebbe fare fronte comune per aumentare le risorse di tutti.
La cecità tecnica e della programmazione abbinata a una poca credibilità del prodotto fornito impediscono di incrementare le risorse derivanti dalle scommesse e all’orizzonte, con la stretta sulle distribuzione del gioco sul territorio nazionale, si potrebbe concretizzare anche una contrazione delle disponibilità derivanti dalla fiscalità generale dei giochi.
Incredibilmente in questo frangente dove l’ippica ha toccato il punto più basso di disponibilità delle risorse dagli anni 80 c’è la possibilità di una riforma strutturale che coinvolga sia la componente gestionale, le scommesse e la rete di distribuzione.
La cosa assurda è che attualmente le forze in campo non si confrontano sulle varie idee di riforma ma si assiste uno scontro tra il nuovo e l’immobilismo totale.
Purtroppo questo scontro che richiama alla mente quello che scrisse Tommasi di Lampedusa:
“bisogna che tutto cambi perché nulla cambi”
Si è già riproposto nel 2008 con il tentativo del ministro Zaia risolto con l’incameramento dei soldi e il rifiuto del cambiamento, poi nel 2011 con il tentativo di cambio UNIRE/ASSI con il risultato del taglio delle risorse (ministro Romano) e il cambio solo della carta intestata ed infine l’approdo al MIPAAF con tracollo tecnico ed economico.
Ora il partito gattopardiano (in effetti di Sicilia si parla) ci ritenta anteponendo i propri interessi a quelli della collettività.
Speriamo che questa volta possano aiutare l’ippica a rinnovarsi altri soggetti interessati o a migliorare la qualità del prodotto da vendere (concessionari) o il MEF con la volontà di arginare il danno erariale che questa gestione mette in pratica ogni giorno.
Redblack