Le teorie che cercano di spiegare l’estinzione dei dinosauri sono varie e in alcuni casi molto fantasiose, ma in ogni caso partono da un cataclisma (asteroide, migliaia di eruzioni vulcaniche ecc) di dimensioni gigantesche.
In questi giorni l’Agenzia delle dogane ha pubblicato le serie storiche dei giochi in Italia dal 2006 al 2016 e l’ippica fa la parte del dinosauro.
In 10 anni la quota di mercato dell’ ippica dal 7,6% è scesa allo 0,9% (all.1), di fatto un prefisso telefonico pari alla quota di mercato relativo ai giochi con vincite non in denaro che sono precisamente apparecchi dove:
- possibilità di ricevere un oggetto in premio (gru, pesche di abilità, ecc…);
- semplice intrattenimento (videogiochi e apparecchi meccanici ed elettromeccanici come biliardo,calcio balilla, flipper, ecc…).
L’introito dell’erario è stato nel 2016 di soli 28M (all.2) a fronte di un contributo dello stato all’ippica di circa 100M quindi con un saldo negativo di più di 70M.
Il contributo statale all’ippica è simile a quanto elargito dallo stato per la parità scolastica oppure per gli istituti di cultura italiani all’estero o contributo dell’Italia per l’ONU.
In un periodo in cui lo stato sociale viene pesantemente tagliato, i servizi ai cittadini di tutti gli enti locali vengono costantemente ridimensionati, fino a quando lo Stato verserà a fondo perso contributi all’ippica?
L’ippica per avere un futuro dovrà accettare la sfida lanciata dal Collegato Agricolo che a fronte di un contributo limitato negli anni pone nelle mani degli ippici le leve (scommesse, riforma tecnica, credibilità delle corse) che abbinate alla riforma della rete di vendita potrà arrivare in 5 anni all’autosufficienza.
Questa possibilità è ampiamente descritta in ben due piani economico/industriali ed è stato accettato in sede di approvazione del Collegato agricolo anche dalla Ragioneria di Stato.
Eppure nonostante il cataclisma economico, tecnico e di credibilità alcuni dinosauri sopravvivono e continuano imperterriti a chiedere aiuti economici improbabili allo Stato, alle Regioni o ai Comuni e se questi diranno di no, nessuna paura i dinosauri imperterriti inoltreranno richieste di tavoli e aiuti ai comitati di quartiere, ai municipi e alle assemblee condominiali: tutto fuorché camminare con le proprie gambe.
Marco Montana
GRAN PREMIO MEMORIAL GIUSEPPE BIASUZZI Gruppo 1 Mt. 1609 € 110.000
per maschi e femmine di ogni paese di 4 anni
1 – DIJON R. DERIEUX
2 – URSA CAF ANT. ESPOSITO
3 – UNE ETOILE GAR M. MINOPOLI JR
4 – URLO DEI VENTI E. BELLEI
5 – UTOPIA LUIS R. VECCHIONE
6 – DREAM DARLING P. GUBELLINI
7 – UNITED ROC SANTO MOLLO
8 – UNO ITALIA L. BALDI
9 – UISCONIS VOL A. FAROLFI
10 – ULTRA DI CASEI A. IMPRODA
Oggi a Treviso si disputa il penultimo gruppo 1 dell’anno riservato ai quattro anni, il Gran Premio Memorial Giuseppe Biasuzzi.
Oltre a quasi tutti i migliori quattro anni italiani hanno aderito i due francesi Dijon e Dream Darling. Per Dijon si tratta della terza apparizione in Italia, dove ha vinto da dominatore il Triossi e più recentemente le ha buscate nel Continentale. Certo è che il binomio Dijon-Derieux, complice il miglior numero di partenza, sarà un sicuro protagonista. Dream Darling è una novità che rende più internazionale la corsa ma che, vista la carta francese, non dovrebbe incidere più di tanto nel risultato finale.
La pattuglia dei nostri è piuttosto agguerrita. Urlo Dei Venti, vincitore dell’Europa, del Città di Torino, del Memorial Nello Bellei e del Continentale, quest’ultimo con una prestazione di quelle che rimangono nella memoria realizzando addirittura il record mondiale dei quattro anni in pista da mezzo miglio, è il favorito indiscusso.
Ruolo di primo piano anche per Ursa Caf, sfortunata nella finale del Trinacria dopo aver vinto la sua batteria. La figlia di Exploit Caf ha dimostrato di aver risolto appieno i problemi che l’avevano frenata e nella circostanza da buona partitrice dovrebbe, se non andare in testa, guadagnare subito la corda per potersi giocare la sua chance da vicino.
Da non escludere un inserimento da parte della cresciuta Une Etoile Gar, ben messa in partenza, e di Uno Italia, in seconda fila alla corda dietro Dijon.
Una citazione anche per Utopia Luis, seconda nel Trinacria, e United Roc, veloce ma con numero ostico.
Fral