La crisi dell’ippica rischia di diventare letale se il Mipaaf non elaborerà un progetto a breve termine di risanamento prima e poi di rilancio del settore.
Organismo ippico con la collaborazione delle principali sigle sindacali del settore e Lega a questo fine hanno elaborato, con i dovuti distinguo, dei progetti veri, sempre respinti dal Mipaaf che continua a fare acqua da tutte le parti, compreso il settore della giustizia sportiva che registra clamorosi scandali gestiti almeno con approssimazione.
Il Mipaaf si affida a scelte antieconomiche e tecnicamente discutibili, senza riuscire a venirne a capo.
Così l’unica soluzione è tagliare.
Il “Decreto Legge recante disposizioni urgenti in materia finanziaria” approvato dal Consiglio dei ministri di lunedì 16 è l’ennesimo campanello di allarme.
Il taglio previsto per il dipartimento ippica e pesca è di 4,2 milioni di euro.
E ulteriori tagli sono a carico dei fondi che il Mef deve assegnare al Coni e al Mipaaf per il montepremi.
Niente lascia escludere, che gli interventi a favore del montepremi –capitolo 2295 del bilancio di previsione dello Stato per l’anno 2017 e pluriennale 2017-19 – possano diminuire di ulteriori 4,2M.
I ricavi dalle scommesse ippiche al 31.08, rispetto al 2016, sono diminuiti di 6.307.643, pari a 8.503.637 in proiezione annua, ovvero il doppio del taglio dei 4,2 milioni previsto per il dipartimento che gestisce l’ippica.
Quindi lo scenario per il 2018 potrebbe riservare una diminuzione di 2,1M delle sovvenzioni alle società di corse (cap. 2297), di 2,1M alle spese connesse alla gestione, vigilanza e controllo del settore ippico (cap. 2298), di 4,2M al montepremi.
8,4 milioni assorbiti dal montepremi e dai corrispettivi non pagati agli ippodromi in procinto di chiudere i battenti nel 2018.
C’è da riflettere se il vero progetto del Mipaaf non sia quello di rilanciare l’ippica, ma di farla morire.
Organismo Ippico Italiano