All’alba dell’1 agosto 2003 all’articolo 8 della legge 200 vengono emanate due disposizioni, una al comma 2 e una al comma 15 (all.1)

Con i commi 2 e seguenti di fatto l’ippica che vanta un credito di 150M per i minimi garantiti non versati rinuncia a questi in cambio di un “prestito” senza interessi elargito dalla Cassa depositi e Prestiti  di 150M.

Si passa da un credito di 150M a un debito di 150M. Dando inizio alla discesa agli inferi dell’ippica.

Al comma 15 invece si sancisce una cosa innovativa: la costituenda Anagrafe Equina  viene affidata, unica tra tutte le anagrafi animali, al Ministero delle Politiche Agricole e non al Ministero della Sanità pur avendo detta anagrafe finalità di controllo sanitario.

Negli anni successivi in questo buco nero vengono riversate significative quantità di denaro pubblico senza che l’anagrafe diventi realmente operativa e funzionale.

A oggi il Ministero per sapere quanti cavalli sono stabulati presso i centri di allenamento lo chiede alle Società di corsa e non al suo sistema informatico che dovrebbe tracciare gli equidi.

Mentre in caso di sopraluogo per le altre specie animali le ASL interrogano il sistema informatico. Strano.

La situazione negli anni è diventata talmente caotica che il ministero della Sanità ha richiesto il passaggio sotto le sue competenze di quest’anagrafe.

L’iter iniziato nel febbraio 2014 era all’interno di un provvedimento per la semplificazione e razionalizzazione delle attività del MIPAAF e comprendeva oltre all’anagrafe anche l’alienazione di UNIRELAB.

E come già avete pensato entrambi questi interventi, si sono dispersi nei vari passaggi parlamentari.

Il ministero della Sanità pervicacemente è ritornato alla carica e in data 10 ottobre 2017 all’interno del ddl 2886 del Senato che ottiene l’approvazione con rimando per la definitiva convalida alla camera già il 18 ottobre.

Ora è tutto chiaro.

Che cosa unisce l’Anagrafe Equina (non funzionante), UNIRELAB (gestione e nomine), le scommesse, la programmazione tecnica e la giustizia sportiva (disastro)?

La risposta è ovvia: il Cavallo.

Quindi il MIPAAF nulla può fare per Unirelab e per l’ippica per ottenere risultati almeno sufficienti: è la volontà ferrea del CAVALLO a rendere inutili gli sforzi del ministero.

Riassumendo il Ministero della Sanità ha capito, il Cavallo ha capito, molti ippici hanno capito che la salvezza è fuori dal MIPAAF, ma qualcuno ostinatamente non vuole mollare l’ostaggio se non presumibilmente in cambio di una contropartita.

Marco Montana

all.to: art. 8 Legge 200

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