Continua a zoppicare la riforma che dovrebbe avviare la procedura per la privatizzazione dell’ippica.
decreti attuativi relativi al comma 3art. 15 del Collegato Agricolo riguardanti la riforma delle scommesse – lett. a) – e il passaggio dell’ippica dalla gestione pubblica a quella privata – lett.re b) c) d) e) non erano in agenda nel Consiglio dei Ministri delle ore 18.00 di giovedì 19 scorso.
Mentre sul riordino delle competenze ministeriali in materia di diritti televisivi e di disciplina sulle scommesse si è raggiunto un accordo, si continua a discutere sull’Organismo cui demandare le funzioni di organizzazione degli eventi ippici, nonché di organizzazione e ripartizione delle risorse destinate all’ippica.

La legge (v. art.15 collegato agricolonon prevede solamente la delega per il decreto sulle scommesse ma anche la delega sulla privatizzazione dell’ippica, in un contesto complementare, e quindi in termini di interdipendenza.

La riforma risulterebbe contro legge e verrebbe meno ai suoi fini.

Non è quindi proponibile un solo decreto, ma, per attuare la legge e completare una riforma dell’ippica che è indilazionabile e unica via di sopravvivenza per il settore, per l’indotto, per l’occupazione, occorre emanare il decreto sulla privatizzazione dell’ippica.

Il piano di mezzo, complice un ministro svagato e colpevolmente assorto in altri problemi, e la corrente della destra sociale, a cui questo fa riferimento, esige garanzie di poter gestire alcuni settori dell’ippica, tra cui la giustizia sportivagiurie, veterinari, doping, commissioni di disciplina– in maniera clientelare e, aggiungiamo, fallimentare come ora sta facendo il Mipaaf, una sorta di anarchia gestionale che non poco contribuisce alla mancanza di trasparenza del prodotto ippico.

I problemi che allignano nell’ippica sono di mortale rilevanza, si perdono ricavi per 30.000 euro al giorno, le categorie professionali ippiche e le società di corse sono in apnea, allo sbando e prive di risorse, i posti di lavoro vengono decimati e sono tutti a rischio e le perdite di tempo, soprattutto per perseguire interessi particolari e non collettivi, sono ferali.

Basta con le mezze misure, risolleviamo la testa e lottiamo veramente per i nostri diritti e per un’ippica che sia veramente di tutti.

Organismo Ippico Italiano

 

GRAN PREMIO IVONE GRASSETTO Gr. 3 Mt.1640 € 40.040
esteri di 4 anni ed oltre e di indigeni di 5 anni ed oltre

1 – RUE DU BAC                                              FED. ESPOSITO
2 – SUPERBO CAPAR                                    G. LOMBARDO Jr
3 – PANTERA DEL PINO                                RENE’ LEGATI
4 – SUERTE’S CAGE                                        E. BELLEI
5 – SHARON GAR                                           G. DI NARDO
6 – TOSCARELLA                                           A. FAROLFI
7 – SOMETHING                                             F. VIRZI’
8 – PACO                                                          A. RASPANTE

Da Treviso a Padova, dal Memorial Giuseppe Biasuzzi all’Ivone Grassetto per celebrare due personaggi fondamentali per l’ippica del nord-est e non solo.
Da un Gran Premio promosso a gruppo 1 a un gran premio declassato a gruppo 3.
La dotazione e la calendarizzazione sono i motivi che hanno determinato un campo dei partenti onestamente modesto.
Su otto partenti quattro hanno un passato classico di un certo livello. Partiamo da Suerte’s Cage che è il soggetto del momento considerati i progressi evidenziati da quando è passato nelle scuderie di Gennaro Casillo il figlio di Igor Font infatti è venuto avanti per gradi. Dopo aver vinto tre corse, si è aggiudicato il Gran Premio Basilio Matti, si è classificato secondo nel Città di Treviso quindi si è confermato vincendo in 11.8 un ben frequentato centrale a Capannelle. Tutte con Enrico Bellei in sulky.
Di Superbo Capar conosciamo tutti i mezzi e il carattere. Certo il numero due in una pista come quella del Breda un pensierino ce lo fa fare. Se la prende dritta e fa la prima curva in testa sarà difficile per tutti andarlo a prendere.
Rue Du Bac, più volte piazzato classico, anche se non corre dal giorno dell’Europeo sfruttando il numero alla corda può giocarsi appieno la sua chance.
Sharon Gar è quella che può vantare più frequentazioni classiche. La figlia di Varenne e Geneve Gar anche se il numero non è dei migliori è un’altra protagonista annunciata.

Completano il campo Pantera Del Pino reduce dal secondo posto nel Federnat, Toscarella molto piaciuta all’ultima uscita, quindi Something e Paco meritevoli per la forma del tentativo in una prova di gruppo.

Fral

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