Anche nel Consiglio dei ministri delle 13.15 di ieri improntato sulle leggi regionali non si è discusso dei decreti concernenti la riforma ippica (v. art.15 collegato agricolo).

Il piano di mezzo ha acquisito dai tempi di Alemanno il controllo dell’ippica che – nonostante una gestione che a definire fallimentare è dire poco- vuole continuare, nel più incondizionato menefreghismo e clientelismo, a gestire pur essendo priva dei requisiti tecnici e della necessaria trasparenza.

Il Mipaaf ha dalla sua due risultati su tre:

  1. Passa solo la riforma delle scommesse e rimane tutto dentro al ministero: montepremi, sovvenzioni alle società di corse, giustizia sportiva che, bilancio 2017 alla mano, valgono per l’appunto 170 milioni;
  2. Decade il decreto delega e il risultato non cambia: rimane tutto dentro al Mipaaf.

Nel primo o nel secondo caso si prospetta un’ippica sempre più ridimensionata e ancora meno qualitativa dell’attuale, dove in qualche ippodromo (prove alla mano), se possono, su 7 corse provano a combinarne 8 e il  mercato è promosso quasi esclusivamente da acquirenti esteri e dove i nostri migliori portacolori svolgono attività all’estero, vedi Twister Bi, Oasis Bi e tanti altri.

Peraltro in Italia i cavalli inciampano per scarsa manutenzione sulle buche delle piste e muoiono nell’indifferenza.

Vale però la pena ricordare che la partita non è chiusa dato che:

  1. Il Decreto delega relativo al Collegato agricolo se fosse approvato anche a dicembre, nell’imminenza della scadenza della delega, visto l’obbligo di un passaggio nelle commissioni competenti che richiede minimo 30-40 giorni, usufruirebbe di una proroga tecnica di due mesi – sino al 28 febbraio – relativa al completamento dell’iter parlamentare;
  2. La Ragioneria di Stato ha approvato il “piano di sostenibilità e di sviluppo del Collegato Agricolo” solo sul presupposto che le lettere a), b), c), d), e) siano approvate nella loro completezza e non disgiuntamente l’una dall’altra, come prova a fare contro legge il Mipaaf.

I soliti giochi di prestigio di chi continua a considerare subnormali gli ippici e a usare un pallottoliere taroccato.

Organismo Ippico Italiano

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