Leggendo tra le carte della legge finanziaria, in attesa di vedere i capitoli di spesa specifici che saranno riportati nell’allegato 12 in pubblicazione nei prossimi giorni, una cosa balza agli occhi in modo macroscopico: il MEF si è stufato di finanziare a fondo perso, senza un piano di rilancio, l’ippica.
Da circa 5 anni il MEF è più volte intervenuto cercando di cambiare la mentalità statalista che sta portando il comparto alla scomparsa, riassumiamo:
- Nel 2012 decidere di sopprimere l’UNIRE/ASSI per manifesta incapacità del MIPAAF ad operare il controllo dei conti (100M di debiti);
- Nel 2013 propone per l’ippica una riforma privatistica togliendola dalle mani del MIPAAF;
- Nel 2016 spinge il MIPAAF a riproporre la riforma ippica nel Collegato Agricolo.
Tentativi contrastati dai dirigenti MIPAAF con l’appoggio purtroppo di una parte degli ippici che sostenevano che la sopravvivenza dell’ippica era solo rimanere nel comparto pubblico in quanto lo stato avrebbe sempre sovvenzionato l’ippica, soprattutto salvaguardando il montepremi!
I fatti dimostrano il contrario.
Ribadiamo che le uniche entrate certe sono:
- I proventi dalle scommesse (aliquote stabilite per legge) a oggi 63M;
- I proventi del PREU comma 5 legge Zaia (calcolo stabilito per legge) mediamente 8/9M anno.
Il tanto decantato comma 4 legge Zaia che è destinato solo al montepremi, per legge è una cifra da stabilire, compresa da 1€ a 140M: non esiste nessuna garanzia!
Già nel 2011, all’epoca ministro Romano, vi fu un taglio cospicuo di circa 60M e, nonostante i ricorsi, il taglio non fu tolto.
Dobbiamo porci delle domande:
- Perché nonostante l’aumento delle entrate statali da tutti giochi (all.1) da 8,7 miliardi a 10,4 miliardi l’ippica ha subito un taglio di 22M al montepremi da 94M a 72M;
- Perché il CONI, presente come l’ippica al comma 4 della legge ZAIA, subisce un taglio di 8M da 437M a 429M.
La risposta è semplice: ci sono settori più importanti in cui lo stato metterà le risorse e se l’ippica vuole incrementare le proprie disponibilità, queste devono arrivare principalmente dalle scommesse!
L’ippica anziché rappresentare un peso morto per lo stato deve cominciare a produrre reddito al pari di altri giochi e smettere di piangersi addosso.
Negli ultimi dieci anni il settore ha percepito circa 1 miliardo di euro. Dove sono andati a finire questi soldi?
Basta con la pretesa assurda di vivere in perenne assistenza.
Come possono aumentare le scommesse?
Non certamente con un palinsesto debole, eliminando il lunedì, incrementando corse estere di scarsa qualità, con un calendario scriteriato, moltiplicando le tris, con un prodotto non trasparente, con una televisione inguardabile e costosa, con una giustizia sportiva non all’altezza.
Impossibile.
E’ necessario un cambio totale.
La privatizzazione con “l’esproprio” totale al MIPAAF è l’unica via da percorrere.
Organismo Ippico Italiano
All.to 1
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