Sono state pubblicate le cifre per i singoli capitoli di spesa destinati al comparto ippico che nel dettaglio sono (all.1):
- 2295 (montepremi): 88,28M
- 2297 (sovvenzione ippodromi): 46,39M
- 2298 (spese vigilanza e controllo): 30,7M
Il confronto con il 2017 è impietoso:
- 2295 (montepremi): -5,8M
- 2297 (sovvenzione ippodromi): +0,5M
- 2298 (spese vigilanza e controllo): +1,4M
Il montepremi ha subito un taglio quasi del 7%!
Bisogna poi ricordare che nel capitolo 2295 ci sono anche i soldi destinati al settore del sella che ammontano a circa 1,3M annui, quindi le risorse disponibili scendono a circa 87M.
Devono poi essere considerati sia lo split-payment che vedrà trattenere alla fonte l’IVA sia le provvidenze del trotto e galoppo: quindi i soldi al traguardo per i proprietari e allenatori saranno veramente ridotti all’osso.
Non meglio stanno i gestori d’ippodromi che si vedono confermare le risorse del 2017, considerate totalmente insufficienti dal comparto.
Le società di corse chiedevano un aumento consistente per sopravvivere e poter fornire i servizi minimi di manutenzione.
Il dott. Gerardo Longobardi – mercoledì al Mipaaf – designato dai principali ippodromi di perorare la causa per l’ampliamento delle risorse si trova ora davanti cifre risicate e già ripartite, con un percorso della finanziaria che dovrà essere molto rapido e probabilmente blindata da voti di fiducia.
Unica voce in controtendenza è – nonostante le corse diminuiscano, UNIRELAB abbia chiuso con un bilancio in attivo di 1,3M e il contratto della TV scada nel 2018 – ovviamente, quella del settore caro ai ministeriali, il 2298 che comprende la giustizia sportiva e UNIRELAB, .
Perché quest’aumento, peraltro scandalosamente a carico del montepremi? ” Variazione a carico del capitolo 2295, ovvero del montepremi” è candidamente riportato nella nota esplicativa al bilancio (all.to n. 1)? A cosa e a chi serve? Perché i filo ministeriali (Anact in testa) che tutto sanno hanno taciuto?
Si continua ad affamare il settore e togliere ai poveri per dare ai ricchi.
Due sono comunque le considerazioni da fare:
- Queste cifre (solo 70M dalla legge Zaia, invarianza per gli ippodromi) erano conosciute dal ministero già a settembre, perché nulla è stato detto? Per non turbare le aste? Per non aver problemi con gli ippodromi nelle firme delle sovvenzioni?
- Queste cifre così basse porteranno a una guerra tra le varie componenti seconda la logica del MIPAAF: dividi e comanda.
Tutte le fonti di finanziamento dell’ippica, scommesse (-16%) e contributo pubblico (-26%) tendono a zero e come detto qualcuno ha pure il coraggio di appoggiare la scellerata gestione del settore e dire che bisogna stare zitti e ringraziare il MIPAAF !
Invocare la riforma delle scommesse senza un cambio sostanziale della qualità del prodotto è miope come miope è sperare sempre solo nell’elemosina statale, senza credere nella capacità dell’ippica di risorgere.
Miope e tristissimo.
Organismo Ippico Italiano
All.to 1
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