Come indicato dal Mef (totale erogato 139M) (all.1), per arrivare alle cifre riportate nelle tabelle del MIPAAF (165M) (all.2) mancano circa 26M, al netto dei costi del personale e di gestione del MIPAAF stesso.
Questi soldi ci sono veramente? Da dove provengono?
Queste domande sembrano sciocche, ma gli ippici hanno già provato sulla propria pelle la superficialità e la mancanza di trasparenza da parte degli organi di gestione UNIRE/ASSI/MIPAAF.
Già nel 2012, dopo uno sciopero sanguinoso per il comparto, una riunione al MIPAAF partorì una promessa di incremento di fondi pari a 35M da prendere nel fondo di accantonamento del contenzioso ASSI/SOGEI, cancellato per legge dal ME, ma in bilancio questi soldi non c’erano quindi erano 35M virtuali e questo nel totale silenzio dei Dirigenti UNIRE/ASSI e del MIPAAF ministero vigilante.
Nel dicembre 2012 si chiuse in pareggio il bilancio UNIRE/ASSI, ma la veridicità di tale documento è tale che già il 31 gennaio 2013 in un decreto gli ippici scoprirono di non poter ricevere 90M di premi e competenze degli ippodromi perché i soldi non c’erano.
I soldi per pagare le spettanze del 2012 sono stati reperiti dai fondi assegnati all’ippica negli anni 2013–2014–2015, quindi sono stati gli stessi ippici e non il MIPAAF a mettere a disposizione i propri compensi per pagare se stessi.
Per quei fondi non esistenti nessuno è stato chiamato a rispondere eppure il MIPAAF vigilava e approvava il bilancio!
A settembre 2017 da una relazione presentata in Commissione Agricoltura (all.3) veniamo a sapere che vi è un avanzo di 19M sui conti ex UNIRE e residui attivi non ancora riscossi per 150M.
Di questi residui, 60 risultano inesigibili, ma circa 90M sembrano dovuti dal MIPAAF stesso a dalle scommesse.
Questi sono soldi degli ippici che devono essere ridistribuiti immediatamente al settore ridotto allo stremo!
Chiediamo a gran voce una risposta ufficiale del MIPAAF su questi fondi e dove sono stati presi i 26M di quest’anno: lo esige la trasparenza che deve essere primaria in uno Stato di diritto.
I filo ministeriali non si sono mai accorti di nulla, tutto è passato sotto il loro naso senza che si accorgessero dei tagli in arrivo o di fondi da utilizzare.
Forse per questa loro capacità sono i benvenuti al MIPAAF, mentre altri hanno l’ostracismo!
Organismo Ippico Italiano
All.to 1:
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All.to 2:
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All.to 3:
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TAR LAZIO HA RESPINTO IL RICORSO DI HIPPOGROUP CAPANNELLE CONTRO CLASSIFICAZIONE E CALENDARIO
Il Tar Lazio ha respinto il ricorso per motivi aggiunti proposto da Hippogroup Roma Capannelle contro il ministero delle Politiche agricole ambientali e forestali per l’annullamento dei decreti con cui ha determinato i criteri generali di classificazione degli ippodromi nazionali e per la predisposizione del calendario nazionale delle corse e il calendario stesso per il periodo maggio-dicembre 2017 (decreto n. 29303 del 10 aprile 2017 e decreto n. 32625 del 21 aprile 2017). Con questa motivazione il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda Ter) ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto da Hippogroup Roma Capannelle Spa per l’annullamento del decreto n. 681/16 recante “criteri generali per l’erogazione delle sovvenzioni in favore delle società di corse e per la classificazione degli ippodromi”, del decreto n. 29303 del 10 aprile 2017, che ha fissato i criteri generali per la predisposizione del calendario nazionale delle corse per l’anno 2017 e del decreto n. 32625 del 21 aprile 2017 avente ad oggetto il calendario nazionale delle corse per il periodo maggio-dicembre 2017. Il Tar sottolinea come “nell’odierno giudizio, la società ricorrente impugna il decreto con il quale il Ministero intimato ha disposto nuovi criteri di classificazione degli ippodromi nazionali e, dopo l’avvenuto differimento dell’entrata in vigore del decreto stesso, i provvedimenti successivamente adottati con i quali sono stati determinati i criteri generali per la predisposizione del calendario nazionale delle corse ed il calendario stesso.”
Tev