In questi giorni l’attenzione degli appassionati di trotto è rivolta alla Norvegia dove si discute dei casi di positività nel 2016 al cobalto dei cavalli allenati da Fabrice Solouy .
Senza entrare nel merito dei singoli casi è importante che l’abuso del cobalto, laddove effettivamente utilizzato, sia perseguito e, in effetti, le autorità ippiche mondiali alla fine del 2015 hanno introdotto per questa sostanza le soglie massime di tolleranza e nel corso del 2016 molti paesi hanno effettuato i controlli (Francia Norvegia, Svezia) cercando di perseguire i positivi.
In Italia tutta un’altra musica, i regolamenti sono stati cambiati solo a fine 2016, ultimi in Europa e a tutt’oggi il laboratorio non ha la disponibilità della strumentazione adatta per fare i controlli sul cobalto nelle analisi di screening.
In fin dei conti sono passati solo due anni e probabilmente l’uso del cobalto è ormai passato di moda, ma che credibilità possiamo mai avere presso i nostri partner europei?
Che senso ha che il bilancio di UNIRELAB nel 2016 chiuda con un attivo di oltre 1M di euro, pagando 500mila euro d’imposte e non avere a disposizione la strumentazione idonea per il controllo delle corse?
Qual è l’utilità di Unirelab?
Far fare bella figura al nominato di turno come oculato amministratore (forse) o garantire la trasparenza delle corse?
In tutto questo gli uffici competenti del ministero tacciono o probabilmente nulla sanno, ma i bilanci vengono approvati e i risultati di UNIRELAB vengono vantati come ottimi e di livello internazionale!
Perché i cavalli provenienti dall’Italia e diretti in Inghilterra per le aste o per le corse devono arrivare giorni prima per essere sottoposti a controlli preventivi sugli anabolizzanti?
Perché nella scelta dei laboratori di riferimento europei per i futuri controlli sui circuiti di eccellenza mondiali, la preferenza è caduta su altri laboratori (Francia, Inghilterra) e mai sull’Italia?
Perché viste le risorse disponibili non si accorciano i tempi di analisi delle sostanze proibite e del DNA?
Probabilmente è più importante mantenere in attivo il bilancio per evitare dismissioni o controlli più accurati rispetto ad investire tutte le risorse per risultati migliori e più rapidi e soprattutto avere, a prescindere dalla competenza, dei posti da assegnare visto che UNIRELAB è l’ unico laboratorio al mondo ad avere gli uffici amministrativi a 600 km di distanza, ma d’altronde i posti necessari devono essere a ROMA!
Importante non è qualità del prodotto corsa, ma rimpinguare il personale con i soldi degli ippici per tenere in piedi il baraccone politico.
Ha senso incrementare le risorse di UNIRELAB per il 2017 come da contratto appena stipulato per non avere un servizio migliore e un centro aste (di competenza di UNIRELAB), quello di Settimo Milanese, ormai inutilizzato e completamente distrutto?
Importante per il MIPAAF non è la qualità del prodotto corsa, ma rimpinguare personale con i soldi degli ippici per tenere in piedi un baraccone politico, non è accelerare i procedimenti per casi di doping, ma prolungarli all’infinito per procurare il consenso degli interessati alla clientelare e fallimentare gestione del settore.
Organismo Ippico Italiano