L’ippica ha ancora le potenzialità per ripartire.

Spettacolo, corse equilibrate e qualificate, un prodotto certificato come quello proposto nel convegno di Milano galoppo di sabato scorso imperniato sul Chiusura ne sono la prova.
L’opposto dello sciatto programma quotidiano proposto in agenzia, frutto anche di un calendario scriteriato e di una programmazione piatta e avulsi da criteri meritocratici.

570 mila euro raccolti al totalizzatore più 170 mila di quota fissa non sono uno scherzo.

Quando si presenta l’occasione il cliente, quello buono – non quello che vive di intimidazioni e combine  – risponde.
Come sottolinea “Trotto&Turf” bisogna avere “il coraggio di spogliarsi dei panni della richiedente asilo” e mettersi a lavorare perché almeno un campo al giorno di trotto e galoppo possa proporre corse numerose ed equilibrate.
Cosa impossibile da realizzare con l’attuale calendario e le competenze tecniche del Mipaaf e dei programmatori, per di più incapaci di assumersi delle responsabilità di fronte alle richieste di chi pensa che basta correre per fare cassetta.
Non ci convincono i numeri di Trentini, ma la strada è quella che indica e non si fa nulla per percorrerla.
Il Collegato Agricolo porge gli strumenti per una riforma delle scommesse e per confezionare un buon prodotto, partendo da una riorganizzazione del calendario, della programmazione e della giustizia sportiva, mettendo al centro la buona occupazione.

Non si assume se non si guadagna e per guadagnare bisogna investire, pensare la sera quello che si deve fare il giorno dopo senza pretendere di vivere in perenne assistenza.

Il nostro è un settore di assistiti e non d’imprenditori.

Non bisogna continuare a chiudere gli occhi, non sentire e non parlare come avviene nella maggior parte degli ippodromi italiani. Troppo spesso stiamo assistendo a guidatori assaliti, addirittura anche dai loro colleghi per essere intimati a non correre a fondo. E quando non si piegano, in qualche caso è arrivato qualcuno con la pistola.
Come si giustifica la presenza di questi personaggi nei recinti riservati? Da dove sbucano? Le aree  riservate debbono essere sorvegliate e controllate secondo il Regolamento ed eventuali infrazioni denunciate.

Per di più continuano le facili sospensive , come nella recente tris di Taranto.

A tutto questo, si aggiunge la presa di posizione di molti concessionari che preferiscono appoggiare la sola riforma delle scommesse e affossare la nascita di un Organismo privato tecnico con funzioni anche di controllo, infischiandosene del destino della filiera ippica italiana.
L’obiettivo è creare società di servizio che possano immettere sul mercato un prodotto di corse estere scadente a cui abbinare il palinsesto complementare, facendo fallire prima che nasca qualsiasi riforma delle scommesse, come sempre in passato, anteponendo una politica di sola cassa ad un percorso qualificato e imprenditoriale.

Organismo Ippico Italiano

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