Purtroppo siamo stati facili profeti nello scrivere alcuni giorni fa che dei “caporali” (definizione questa che ha avuto il suo momento d’oro qualche mese fa) si sarebbero fatti avanti per appuntarsi medaglie inesistenti sul petto.

Facciamo il punto della situazione con alcuni punti fermi partendo da:

  • decreto 29303 del 10 aprile 2017, con il quale sono stati determinati i principi ispiratori ed i criteri generali per la formazione del calendario per l’anno 2017;
  • decreto 32625 del 21 aprile 2017, con il quale è stato adottato il calendario nazionale delle corse per il periodo maggio-dicembre 2017.

Quindi dobbiamo dare per scontato che tutti i criteri e le somme poste a disposizione degli ippici erano coperte al 100% da stanziamenti di bilancio inseriti in una Legge dello stato quale la finanziaria 2017.

Infatti, la somma di tutti gli stanziamenti a premi e relativi accessori risulta coperta dai 94M di partenza.

Ma nell’assurda ipotesi che una parte dei soldi non fosse certa, ma dipendeva da somme ancora da autorizzare, questa variazione doveva essere messa in una legge specifica quale :

  • la legge di assestamento di bilancio approvata il 28 settembre 2017.

Dove invece tutte le cifre a disposizione dell’ippica sono rimaste identiche, e dove quindi i 94M sono confermati e coprono il montepremi 2017.

Cosa porta il MEF, a detta di rumors interni, a tagliare 4M nel mese di ottobre dei soldi a disposizione del MIPAAF?

Forse perché nel frattempo il MIPAAF ha emesso un decreto per il PREU che aumenta le risorse destinate a Montepremi di 7M dal 1 agosto al 31 dicembre:

  • n. 57190 del 26/07/2017

Probabilmente a fine ottobre un organo di controllo avrà scoperto che la cifra posta nel decreto, 7M, non era quella corretta e avrà inviato nota ai dirigenti competenti di adeguare l’elargizione dei premi alle risorse realmente disponibili, presumibilmente 4,5M.

Riassumendo:

  • Chi si è vantato di avere portato il PREU (obbligo di legge) al Montepremi? SIAG e ANACT con tanto di lettere di ringraziamento;
  • Chi ha lanciato l’allarme per il calo del montepremi? SIAG;
  • Chi si è proposto con la sponda del politico delegato (assente nel difendere il montepremi per il 2018) a risolvere il problema da lui stesso creato? SIAG;

Parafrasando un aforisma di FlaianoLa situazione ippica in Italia è grave ma non è seria”.

In conclusione, da una gestione dilettantesca e superficiale i danni sono:

  • 1,5M di premi aggiunti per allevatori trotto promessi e ad oggi spariti;
  • Incremento premi agosto/dicembre con percentuale per il trotto minore del 60% spettante al trotto;
  • Tagli nel mese di dicembre più pesanti per il trotto rispetto al galoppo;
  • Richiesta di fare tagli a tutta la filiera per riparare il danno fatto da pochi;

Quindi un’opportunità (arrivo dovuto del PREU) è stata trasformata in un danno.

Attendiamo il decreto che sarà emesso a breve, non per richiesta del SIAG o per l’intervento del Sottosegretario, ma solo per l’obbligo di dare agli ippodromi in tempo utile i parametri per pubblicare la percentuale di diminuzione del montepremi.

Ricordiamo ai naviganti che, come fatto presente dalla Corte dei Conti per i decreti sugli ippodromi, la parte politica del Ministero non ha competenze sull’emanazione di decreti, che riguardano la ripartizione dei fondi e il loro uso: ruolo che spetta ai dirigenti.

Ribadiamo un concetto essere presenti non vuole dire essere utili.

Organismo ippico Italiano

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