L’attesa del mese di dicembre che inizia oggi è l’emblema della mancanza di prospettiva dell’ippica statalista e con portavoci dilettanti e superficiali.

Inizia il mese e non si hanno certezze su alcuni cardini di una normale programmazione sportiva:

  • Numero di giornate di corsa;
  • montepremi giornalieri;
  • numero di corse per ogni giornata.

I rumors che si susseguono e diventano incontrollati a causa dell’assordante silenzio del ministero indicano come scenari possibili:

  • calo del montepremi delle singole corse;
  • cancellazione di alcune giornate di corsa;
  • calo del numero di corse per giornata.

Speriamo che il silenzio del ministero stia a significare che il problema non esiste e che nulla verrà ridotto, ma del resto sui social e sulla stampa specializzata si continua ad insistere sul taglio.

La nostra opinione l’abbiamo più volte espressa, pensiamo che un errore effettivamente sia stato fatto e che purtroppo non è stato possibile porvi rimedio per le rigidità contabili del Ministero.

Ritorniamo però al nocciolo del problema: in quale ippica europea all’inizio del mese non si hanno certezze su dove si corre, quando si corre e per quali cifre?

Il far quadrare i conti da parte del Ministero è più che doveroso, purtroppo tutto questo è fatto sulla pelle della filiera lasciata allo sbando. Bastava mettere a montepremi i soldi del Preu, defalcate le spese per l’acquisto delle corse estere.

I nostri dirigenti alcuni ancora in vacanza, altri appena tornati non ci hanno pensato, tanto a loro tutto è concesso e nulla debbono…almeno per ora.

Ed è paradossale che qualcuno insista a proporre riforme delle scommesse (necessaria) senza intervenire su un sistema organizzativo totalmente insufficiente, forse perché sono più interessati a vendere corse estere agli italiani piuttosto che le corse italiane all’estero.

Una riforma che porterebbe molto nelle tasche dei concessionari e poco nelle casse dell’ippica.

In questo momento in cui il futuro è totalmente destabilizzante e con risorse già programmate in calo non sia mai che gli eventuali tagli sotto forma di riduzione delle giornate di corse siano fatti in modo da portare ancora una diminuzione del movimento delle scommesse – considerando anche il periodo natalizio – con ulteriore flessione delle risorse sia per il settore e aumento del danno erariale.

Organismo Ippico Italiano

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