Movimenti e ricavi dalle scommesse a totalizzatore e a quota fissa aggiornati al 30.11.2017, pubblicati, insieme alle somme destinate all’erario, nella home del sito.

Premesso che la trasparenza amministrativa non è un optional e che la Pubblica Amministrazione deve renderne conto, motivando dei propri provvedimenti e delle proprie spese, occorre intimare al Mipaaf di esibire pubblicamente le schede delle voci di bilancio, che stanno determinando la morte dell’ippica e capovolto il sistema dei flussi in entrata e uscita, come attesta la finanziaria 2018-19-20 in seconda lettura alla  Camera.

Non ci stancheremo mai di produrre, cifre, fatti e progetti.

Mipaaf, Anact e filo ministeriali perseguono interessi contrari al settore, negando l’evidenza.

  1. Il montepremi (e le provvidenze all’allevamento) di dicembre è stato ridotto del 38% rispetto allo stanziamento comunicato dal Mipaaf con decreto 57190 del 26.07.2017 della dirigente Stefania Mastromarino. 
  2. Il Mef nella finanziaria 2018 ha previsto uno stanziamento a favore dell’ippica di 74.000.000 contro i 94.000.000 del 2017. Per il 2018 saranno aggiunti dal Mipaaf, su indicazione del Mef, 14.000.000. Il montepremi si assesterà sui 8788 milioni, contro i 94 del 2017, per un diminuzione di 67 milioni di euro pari a un 6,57,5%.

Attenzione però: l’azione tampone varrà solo per il 2018.

Per il 2019 nulla di certo, si naviga a vista.
La legge Zaia (2/2009) prevedeva un finanziamento a favore dell’ippica di 150 milioni per i primi 2 anni, determinato poi dal Mef con un importo variabile da 1 a 140 milioni di euro. Nel 2017 il finanziamento è stato di 94.000.00, nel 2018 di 74.000.000, pari a una diminuzione del contributo statale del 21,28%.
Che il Mef, indipendentemente dalla privatizzazione, abbia iniziato ad applicare una riduzione annuale sino a estinzione a carico degli oneri della finanza pubblica pari al 20% prevista dalla lettera e) dell’art. 15 del Collegato Agricolo?

  1. Movimento e ricavi dalle scommesse (dati Aams, schema nella home) al 30 novembre 2017 continuano, rispetto allo stesso periodo 2016,  a scendere e il danno erariale ad aumentare:
  • Il dato dei due totalizzatori è pari a 15,50%: tot. ippico + nazionale: 2016 € 472.347.456 2017 € 399.114.513.
  • Ininfluente l’introduzione della terza tris, un farmaco destinato a peggiorare la situazione;
  1. La quota fissa segna un +31,78%, da 88.065.771 a 116.053.829, con un maggior ricavo però di soli euro 1.749.253;
  2. Il movimento dalle scommesse a riferimento segna – 21,48%, 10.045.653 contro 7.887.903;
  3. I minori ricavi giornalieri (tot ippico + tot nazionale + quota fissa + riferimento) sono pari a euro 25.287, 9.204.594 in proiezione annua;
  4. Il danno erariale è di euro 4.293.077 pari a –14,96% rispetto al 2016;
  5. Concessionari e filo ministeriali stanno appoggiando in finanziaria emendamenti – proposta Logico – che se approvati centuplicherebbero i guadagni dei concessionari e causerebbero invece una diminuzione del 70% dell’appannaggio alla filiera. Un raggiro sulla pelle della filiera e dei lavoratori (all. 1).
  6. Allevatori, proprietari, allenatori, guidatori, fantini sono mediamente pagati ogni 4- 5 mesi, tempi più lunghi per le società di corse;
  7. I prodotti nati al trotto sono passati dai 4530 del 2008 ai 1693 (62,62%) del 2016, in percentuale maggiore al galoppo, da 600 a circa 200;
  8. La riduzione e lo spostamento di convegni in assenza di criteri per la rimodulazione del calendario delle corse sono una pratica consueta;
  9. Molti impianti sono in svendita, altri in chiusura. Siamo a un punto di non ritorno;
  10. Roma Capannelle, galoppo e trotto, potrebbe non essere programmata nel calendario 2018;
  11. Il clientelismo tecnico – finanziario è all’ordine del giorno;
  12. Posti di lavoro in diminuzione, quelli rimasti sempre più a rischio.

Manutenzione piste e servizi al pubblico sono ridotti al lumicino, la trasparenza delle corse un optional. Si allontanano i pochi appassionati rimasti e si ostacola quel ricambio generazionale indispensabile al settore.

In alcuni impianti si è affermata l’ippica dei capizona, complice un omertoso silenzio.

Poco da sorprendersi se i conti sono sempre più in rosso.
I numeri sono numeri, nasconderli e negare l’evidenza è un rimedio peggiore del male.
E questi sono solo i problemi più evidenti, la punta di un iceberg che ormai opprime migliaia di famiglie che di cavalli vivono.

Se poi il miglior risultato possibile è un risultato negativo (su cui i dipendenti e dirigenti prendono i premi) è spiegabilissima anche la lettera di ringraziamento del presidente dell’Anact al MIPAAF per l’ottimo lavoro e i risultati ottenuti.

Necessita una svolta, una repentina inversione di rotta. L’unica strada è la privatizzazione del settore.

Organismo Ippico Italiano

All.to 1:

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