Tanto tuonò che piovve.
Dopo molti annunci, spinte, urla e strepiti la commissione bilancio della camera ha approvato due emendamenti identici che adesso passeranno alla votazione dell’aula prima di diventare legge.
Salvo che il governo per accelerare i tempi risicatissimi per l’approvazione della legge di bilancio – deve esserci ancora un passaggio in senato – non emetta un maxi emendamento con fiducia annessa e in questo caso il testo uscito dalla commissione sarà quello definitivo.
Ripetiamo ancora il pensiero dell’Organismo ippico più volte espresso su queste colonne e ribadito in tutti gli incontri effettuati negli ultimi mesi:
Per l’Organismo ippico è fondamentale il concetto dell’indissolubile endiadi fra riforma delle scommesse e privatizzazione, riforma che ha un senso solamente nella contemporaneità e complementarietà dei relativi decreti, scommesse e privatizzazione del settore, ciò che equivale a un prodotto certificato.
La legge attuale (v.art. 15 Collegato agricolo e relazione Ragioneria dello Stato) lo stesso emendamento non prevede solamente una riforma delle scommesse, ma anche, in un contesto complementare e quindi in termini di interdipendenza, la riforma sulla privatizzazione dell’ippica.
Detto questo, ringraziamo il governo che attraverso i suoi rappresentanti in commissione ha spinto per una riformulazione dell’emendamento originale per salvaguardare le risorse destinate all’ippica.
Di questo rischio gli urlatori di professione e i sostenitori a gettone non si erano minimamente accorti ma d’altronde una volta inserito il gettone il testo della canzone da cantare è quello scritto sulla velina che arriva dall’alto.
Di questo emendamento valutiamo positivamente aver ribadito il contenuto del collegato agricolo cioè la necessità della privatizzazione che ora è prevista da ben due leggi.
Riteniamo che la riforma della quota fissa e del palinsesto complementare svincolato da una riforma del prodotto, dalla privatizzazione cioè dall’avere a disposizione un prodotto certificato non produrrà i risultati sperati.
Pensiamo, ma sarebbe opportuno che esperti di scommesse al totalizzatore ci confortino sul tema, che i commi relativi al totalizzatore siano fumosi ed inconcludenti con rischi reali di cali vistosi.
Pensiamo che aver dato mandato al MIPAAF di avviare la ricerca del soggetto privato quando questo era già ribadito nel collegato agricolo sia un fatto che potrà creare confusione.
Nei primi 90 giorni del 2018, arco temporale entro cui si dovranno dare contenuti alla riforma delle scommesse e alla privatizzazione, si vedrà chi vuole realmente dare un futuro all’ippica o intralcerà il percorso.
Organismo ippico si propone come primo firmatario d’appello perché sia emanato il decreto delegato della privatizzazione speriamo che in pochi giorni molti altri appongano le loro firme.
Organismo Ippico Italiano