Com’era facilmente prevedibile la legge di bilancio sarà approvata alla Camera con la richiesta della fiducia su un maxi emendamento formato da un solo articolo che dal comma 621 bis al comma 621 decies declina quanto approvato in commissione bilancio alla camera.

Portiamo all’attenzione anche un altro comma che in modo indiretto coinvolge la filiera ippica.

Questo comma, il 620, indica il costo per la proroga delle concessioni in essere fino al 31 dicembre 2018 data dopo la quale dovrà partire le nuove concessioni all’esito delle gare da bandirsi nel settembre 2018.

Mentre le attuali concessioni sono distinte tra scommesse sportive e scommesse ippiche, la gara futura metterà in palio una concessione unica per tutte le scommesse (ippiche e sportive) sicuramente è un’ottima chance per l’ippica, troverà potenzialmente una rete allargata di alcune migliaia di punti rispetto all’attuale rete.

Il rischio per l’ippica nel nuovo anno e che il costo di 6000 o 3500 (agenzie e corner) siano ritenuti congrui da chi vende scommesse sportive ma eccessivi, visti i costi di gestione e gli attuali ricavi, per le scommesse ippiche.

Dunque a breve, il tempo di avere il numero dei sottoscrittori la proroga, potremmo trovarci davanti ad un drastico taglio dei punti vendita dell’ippica con un’ulteriore calo dei proventi dalle scommesse.

Dubitiamo che tutto questo sia stato mai considerato dagli uffici ministeriali, probabilmente nemmeno ne sapevano l’esistenza, poiché il loro mandato NON è incrementare l’ippica ma solo distribuire i soldi che la finanziaria mette a disposizione a prescindere da quanti essi siano.

Promuovere gli interessi di un solo piccolo spicchio dell’ippica (vendita dei servizi per la quota fissa ai concessionari italici e stranieri) è legittimo da parte dei diretti interessati ma non utile e nemmeno risolutivo del futuro dell’ippica.

Solo con un intervento complessivo su tutta la filiera ippica, dalle scommesse, alle corse, agli ippodromi che porti l’ippica italiana a un modello di gestione identico a tutti i soggetti gestori dell’ippica europea si potrà avere una possibilità di far ripartire il comparto.

Se invece prevarrà la logica d’assistenza, quella di rimanere all’ombra dello stato per raccattare quanto è elargito in modo sempre più ristretto cercando di spuntare vantaggi, per gli uni a discapito di tutti gli altri nessun futuro sarà possibile, solo un lento accompagnamento all’emarginazione.

Una nota per chi continua a scrivere su argomenti che probabilmente non ha letto ma ha solo sentito dire: di piani industriali ne esistono due, scritti da professionisti, completi ed esaustivi su tutti i punti, tecnici e finanziari, che riguardano il rilancio dell’ippica.

Nel collegato agricolo, leggere per credere, non è accennato a fideiussioni di nessun tipo o importo, sono argomenti sollevati da dirigenti ministeriali interessati a far trapelare dubbi e insicurezze sulla privatizzazione.

Quando e se saranno richieste, nelle modalità e negli importi, saranno soddisfatte.

Quali siano le risorse per l’ippica, sono esplicitamente indicate nella legge e queste sono state ritenute attendibili, sull’arco dei 5 anni citati nella legge, dalla Ragioneria dello stato.

Tutti gli operatori sono poi in attesa dei risultati degli incontri di mercoledì per il galoppo e di giovedì per il trotto sulla programmazione 2018.

Basta leggere, anche se questo per i giullari di corte potrebbe risultare un esercizio molto faticoso, al limite dell’impossibile.

RedBlack

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