Ieri sera durante la trasmissione “ippica domani” erano presente molti convitati di pietra!

assente: il sostentamento della filiera ippica

Tutti i discorsi sono stati orientati verso il problema dell’ancora troppo altatassazione”, come se queste tasse fossero versate in un non meglio precisato buco nero, di fatto sottraendo risorse ai concessionari che le avrebbero investite in modo molto proficuo.

Facciamo sommessamente presente che i due terzi (67%, comma 1051 della recente finanziaria) di questi importi impropriamente definite tasse sono i proventi che saranno versati alla filiera ippica, i cui componenti investono anche soldi propri oltre al loro lavoro per allestire lo spettacolo su cui i concessionari guadagnano e di cui si sono approfittati senza il minimo rispetto per lo sport che li ha fatti arricchire per decenni, vedi 250 milioni di minimi garantiti abbonati e altri 150 di canoni tv mai riscossi, con la complicità di qualche generale senza esercito e di una politica di secondaterza mano.

Per questi signori più il debito è alto e meno si paga.

Lo Stato permette la scommessa ippica da quando questa esiste sul territorio nazionale per far arrivare risorse a tutta la filiera ippica.

La lettera a) del Collegato Agricolo afferma:

  • per le scommesse al totalizzatore “una percentuale non inferiore al 74% della raccolta totale al pagamento delle vincite”. In finanziaria (comma 1056) con l’adeguamento dei sistemi di totalizzazione, l’intenzione è di passare anziché dal 70 al 74% dal 70 al 64% della raccolta totale, ovvero il payout oggi restituito dall’ippica nazionale. Una vergogna!

Certo, nelle scommesse sportive la tassazione è più bassa, ma le scommesse sportive non mantengono il calcio, questo si sostiene anche con le risorse della televisione, mentre questa voce per l’ippica non è un introito ma un costo di circa 10M annui!

assente: il più delle volte la verità

Sentire che fino all’anno scorso i concessionari che raccoglievano scommesse sulla quota fissa hanno sempre lavorato in perdita fa una certa impressione.

Sentire che la rete dei corner non sarà diminuita dai concessionari è un’altra affermazione che cozza con la triste realtà dei messaggi inviati in questi giorni da alcuni concessionari e da chi segue gran parte della rete Sisal come ad esempio la Fit.

Sentire l’elogio del sottosegretario Castiglione, si scontra con il pensiero della quasi totalità degli ippici giornalmente vessati dai tagli delle risorse all’ippica e non alla pesca, e farà piacere ai deputati del PD firmatari e sostenitori dell’emendamento in finanziaria che si sono impegnati per far fare bella figura ad un altro partito. Salvo poi cambiare idea – si legga le recenti dichiarazioni di Luca Sani, Presidente della Commissione Agricoltura – e ricordarsi che esiste un decreto delega (Il Collegato Agricolo) a cui si deve ricorrere per non chiudere gli ippodromi. L’impianto in questione era Grosseto.
Se non fossimo di fronte ad una tragedia che sta causando la scomparsa dell’ippica, sembrerebbe di assistere a una puntata delle “comiche”.

assente: il completamento del Collegato agricolo

Nessuno dei presenti ha fatto notare che la riforma delle scommesse è strettamente collegata al completamento del Collegato agricolo con la riforma della struttura tecnica e il controllo per fornire un prodotto certificato e credibile, l’opposto dell’attuale non spendibile perché non credibile.

Nessuno dei presenti ha fatto riferimento al meno 16%, nel 2017 rispetto al 2016, del movimento totale delle scommesse per una diminuzione dei ricavi pari a euro 8.730.000 e alle mostruosità tecniche a cui assistiamo ogni giorno come le partenze delle ultime tris. Inguardabili!

Speriamo, almeno in questo caso, che il ministro Martina riesca ad accantonare gli ostacoli verso il completamento del Collegato a sua firma, ostacoli quali lo stesso sottosegretario, il piano di mezzo e alcuni ippodromi interessati solo alla loro sopravvivenza  rispetto alla totalità della filiera.

assente: la spada di Damocle

Il comma 1057 della legge finanziaria recita in modo chiaro che se alla fine dell’anno l’erario avrà avuto un minore gettito potrà prelevare la parte mancante dall’aumento delle aliquote di sua competenza.

Secondo voi preleverà questi soldi dall’aliquota dei concessionari che avranno già incassato o dall’ippica che dovrà ancora incassare la sua parte?

E c’è qualche “cantore a gettone” che si vanta di aver appoggiato, probabilmente senza nemmeno averla letta, questa nuova “Riforma”. Nel 2017 tra quota fissa e totalizzatore il saldo per l’erario è stato pari a meno 4.850.000 rispetto al 2016.

 Al peggio non c’è mai fine.

RedBlack

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