Consiglio culturale per gli appassionati ippici che si recheranno a Parigi per assistere al Grand Prix d’Amerique 2018 per sostenere i due binomi italiani Timone ek/Bellei e Ringostar Treb/Gelormini.

Nel week end del 27-28 gennaio visitando le “Grandes Écuries” di Chantillly oltre al “LE MUSÉE DU CHEVAL  Le cheval, au cœur des civilisations” sarà  possibile scegliere due grandi eventi  :

  • Rembrandt au musée Condé  Mostra eccezionale d’incisioni raccolte da Enrico d’Orleans, duca di Aumale (1822-1897), figlio del re Luigi Filippo, che apre le sale proprio da sabato 27 gennaio fino al 3 giugno 2018;
  • Concert du Nouvel An   Della “Orchestre Philharmonique de l’Oise” diretta da Thierry Pélicant alle 20,30 di sabato 27 gennaio.

A dir la verità il brano di apertura sarà la “Jockey-Polka” di Josef Strauss (18271870) e il contesto di Chantilly e di chiaro stampo “galoppo”, un po’ in controtendenza con un week end dedicato al trotto, ma in fin dei conti Parigi è la città che, in “teatri” diversi, ha visto trionfare le due leggende ippiche Italiane RIBOT e VARENNE quindi al sabato un po’ di “galoppo” in attesa dell’emozionante dirittura d’arrivo di  Vincennes.

Un’ultima annotazione culturale in previsione delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci che si celebreranno nel 2019 e per tutto quest’anno, in tutto il mondo iniziano le mostre celebrative.

In questo contesto sarebbe importante che anche l’ippica partecipi a queste commemorazioni e avanziamo la proposta che il Ministero dopo aver promosso qualsiasi cosa ricada sotto la sua competenza meno i cavalli, si faccia promotore di una mostra itinerante nei vari ippodromi delle 39 riproduzioni su pergamena dei disegni di Leonardo da Vinci sul cavallo.

Da qualche parte in qualche magazzino dovrebbero esserci le riproduzioni “originali” dei disegni presenti nella Raccolta Reale di Windsor, realizzate nel 1996 dall’Unire in collaborazione con il Gruppo Editoriale Giunti (allegato 1).

Con l’occasione poi potrebbero essere riesumati i quadri originali dei vincitori dei derby che una volta erano orgogliosamente appesi alle pareti del JOCKEY CLUB ITALIANO da quello raffigurante ANDREINA (1884) in avanti.

Formuliamo due speranze: la prima è che qualcuno sappia dove, sia le riproduzioni sia i quadri, sono conservati (non tanto per il valore economico, ma per quello culturale) e dunque siano riesumati, la seconda è che questa iniziativa possa, doverosamente pubblicizzata, spiegare agli italiani che il cavallo e le corse non sono un posto da evitare, ma da valorizzare per la sua storia e la sua cultura.

Tev

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