GRAND PRIX D’AMERIQUE  Mt. 2700  € 1.000.000

1 TONY GIO CH. MARTENS
2 BRIAC DARK M. ABRIVARD
3 CHARLY DU NOYER Y. LEBOURGEOIS
4 CARAT WILLIAMS D. THOMAIN
5 RINGOSTARR TREB G. GELORMINI
6 BOOSTER WINNER M. MOTTIER
7 VALKO JENILAT E. RAFFIN
8 READLY EXPRESS B. GOOP
9 BELINA JOSSELYN J.M. BAZIRE
10 PROPULSION O. KIHLSTROM
11 TIMONE EK E. BELLEI
12 LIONEL G. ANTONSEN
13 VOLTIGEUR DE MYRT L. DONATI
14 WILD HONEY D. OLSSON
15 BILLIE DE MONTFORT A. ABRIVARD
16 BIRD PARKER J. PH. MONCLIN
17 OASIS BI P. VERCRUYSSE
18 BOLD EAGLE F. NIVARD

Si disputa oggi a Vincennes la 97^ edizione del Grand Prix d’America istituito nel 1920 e sospeso nel 1941 e 1942 a causa della guerra.

La corsa ritenuta da sempre la più importante e seguita del mondo si preannuncia quest’anno particolarmente interessante e incerta.

Bold Eagle che fino a pochi mesi fa era considerato come il cavallo che avrebbe potuto fare il tris eguagliando Uranie, Roquepine, Belino II e Ourasi, dopo i risultati delle quattroB“, le prove di preparazione in vista della corsa delle corse, non è più il favorito indiscusso. Ritirato nel Bretagne dopo la seconda sgambatura, si è dovuto accontentare del posto d’onore nelle restanti tre prove, battuto da Bird Parker nel Prix de Bourbonnais, da Propulsion nel Bretagne e da Bird Parker nel più recente Prix de Belgique.
E’ piuttosto scontato dunque che, a differenza dello scorso anno, non possa essere il solo a catalizzare l’attenzione.
Il figlio di Ready Cash ritrova sulla sua strada soprattutto Readly Express, vincitore a buona media del Prix Tenor de Baune e terzo nel Belgique dando l’impressione di essere in grande salute, e l’altro svedese Propulsion, che dopo un quarto nel Borbonnais si è aggiudicato  piuttosto nettamente la terza delle 4B, il Bourgogne.
Meritevole di attenzione l’altro Ready Cash, Bird Parker vincitore del Belgique.
Quanto a Belina Josselyn, battuta lo scorso anno da Bold Eagle quando per lei sembrava quasi fatta, c’è da dire che da ottobre dello scorso anno dopo una sosta di quasi quattro mesi ha corso cinque volte portando a casa solo un quinto e due sesti posti nel Bourbonnais e nel Bourgogne. Jean-Michel Bazire però non è uno che va allo sbaraglio e il fatto che nelle ultime corse abbia corso con i ferri e che nella circostanza venga presentata sferrata deve far pensare.
Tra gli altri quattro di Guarato, Carat Williams, Booster Winner, Billie De Montfort è Valko Jenilat quello che emerge in quanto vincitore del Bretagne.
Quattro gli italiani in gara.
Tony Gio ha rinunciato al Prix Du Luxembourg per non mancare a un appuntamento tanto prestigioso. Timone Ek non corre da tre mesi, quindi la decisione di partecipare lascia pensare che un po’ di fiducia da parte del suo entourage ci sia. L’italo-svedese Oasis Bi non è una novità essendosi piazzato terzo dietro Bold Elage e Timoko nel 2016. Ringostarr Treb è quello che ispira più fiducia soprattutto in riferimento al terzo posto nel Prix De Boubonnais.

Fral

L’Urlo degli italiani a Vincennes

Intanto ieri a Vincennes l’Italia fa festa con Urlo dei Venti, vincitore con una magistrale pilotata di Enrico Bellei del Prix Du Luxembourg. Il figlio di Mago D’Amore e il driver toscano hanno così dimostrato di essere un binomio vincente anche all’estero.
Finale palpitante con Urlo che in retta d’arrivo sposta dalla schiena di Una Serenede impegnata all’esterno sulle tracce di Una Josselyn. Sul palo finiscono sulla stessa linea Urlo dei Venti e Una Serenede con Una Josselyn nettamebte battuta dai due.
La foto dava ragione al pupillo di Stefano Simonelli che poteva fregiarsi di un ottimo 10.6, nuovo record della corsa.

Fral

Antonio Viani su Derbywinner: le precisazioni di Alberto Bonati

Dal sito Derbywinner  il 21 gennaio scorso abbiamo ripreso  un’interessante osservazione di Antonio Viani: “all’estero si lavora, in Italia si parla!”, affermando che  il problema non è dato dal fatto che si parla solo, ma soprattutto di cosa si parla e soprattutto di chi ascolta e – aggiungiamo – da una corretta informazione.

Sull’argomento è intervenuto il signor Alberto Bonati, che ha inviato a Organismo Ippico la seguente lettera:

Mi permetto di segnalarVi alcune inesattezze contenute nel video messaggio di Antonio Viani sul sito Derbywinner, del quale avete dato notizia nel Vostro articolo del 21 gennaio 2018 (non mi riferisco ovviamente al fatto che Macron non è il Primo Ministro, questo è stato sicuramente un lapsus del dottor Antonio Viani).

> Premetto che ovviamente concordo con l’idea che solo con un’azione coesa nei confronti di istituzioni e politica, le varie componenti di una filiera, quella ippica nel nostro caso, possono auspicare di ottenere qualcosa di positivo per il proprio settore, ritengo altresì che le notizie andrebbero divulgate in modo corretto e completo al fine di evitare che gli “antagonisti-detrattori” possano utilizzare gli errori e le inesattezze come arma per screditare l’interlocutore, e in secondo luogo per consentire ai lettori (o ascoltatori) che non hanno tempo o mezzi per informarsi in modo completo, su ciò che accade all’estero, di farsi un’idea sulla base di informazioni corrette.

> Mi limito ad alcune osservazioni in merito alla “battaglia” dell’ippica francese sul versante dell’IVA, confidando di non sbagliarmi.

> E’ sicuramente vero che in Francia, le categorie ippiche da molto tempo sono mobilitate per ottenere una riduzione dell’aliquota IVA.

> Purtroppo però non corrisponde al vero che l’organismo (come lo definisce Antonio Viani) che ha deciso di regalare un puledro di razza Curly riuniscetutta la filiera del cavallo”.

> La FNEP (Fédération Nationale des Eleveurs Professionnels) che raggruppa solo 1300 aderenti, tra l’altro è dovuta tornarsene a casa con il regalo perché non solo non è stato consentito loro di lasciare il dono per il Presidente Macron, ma la loro delegazione non ha potuto nemmeno accedere alla zona dove erano presenti i giornalisti (al Palazzo dell’Eliseo per la questione dell’aeroporto Notre Dame des Landes), quindi mancando l’opportunità di ottenere maggior visibilità, inoltre Jacques Largeron (Presidente della FNEP) si è pure lamentato della disparità di trattamento (sempre in tema di IVA) rispetto agli zoo, per i quali Macron si è speso personalmente, al punto da ottenere presso l’Assemblea Nazionale un emendamento nel tempo record di 10 giorni per portare l’IVA dal 7% al 5,5%.

> Sicuramente in questi giorni il tema dell’IVA ha avuto un’accelerazione improvvisa perché la Commissione Europea ha deciso di mettere mano a una revisione delle regole in questo ambito, revisione necessaria (a differenza di quanto pare affermare Viani) al fine di consentire agli stati membri una maggiore flessibilità sulle aliquote.

> Per completezza allego alla presente il documento della Commissione datato 18 gennaio 2018 (in francese e in inglese), che prevede le modifiche alla direttiva 2006/112/CE e il relativo comunicato stampa (in italiano).

> Infine mi permetto di segnalare che anche l’ippica francese ha le sue belle divisioni, la stessa FNEP nel 2016 aveva chiesto (grazie all’intercessione di Bernard Fournier con un’interrogazione scritta al ministro dell’agricoltura) addirittura di limitare per gli allevatori non professionali la produzione di un prodotto ogni due anni al fine di contenere la concorrenza nei confronti di chi invece alleva per professione, per non parlare (al trotto) del dibattito mai sopito tra fautori del trasporto del seme e dell’apertura a riproduttori stranieri che rinfacciano ai “conservatori” di impedire riduzione dei costi e il miglioramento della razza, ovviamente da una parte e dall’altra vi sono soprattutto i rispettivi interessi economici.

> Non che in seno al “galoppo francese” sia tutto rose e fiori, infatti recentemente si è dimesso (per contrasti) Alain de Kermadec, Presidente del “Conseil Juridictionnel” di France Galop, l’organo che ha il compito di preparare il “Codice delle Corse” da sottoporre all’approvazione del “Comité” oltre a quello “delicato” di predisporre la lista dei membri degli organi di giustizia sportiva per l’approvazione da parte del Ministero dell’Agricoltura (previo passaggio attraverso il CdA e il Comité).

> Last but not least Equistratis, e le bordate contro le società madri e il PMU, con l’evidente e malcelato scopo di creare il clima adatto al rinnovo delle cariche elettive francesi previsto nel 2019.

Alberto Bonati

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