Puntata dedicata all’allevamento venerdì scorso nella trasmissione Ippica Domani.
Le parole chiave sia per il trotto sia per il galoppo che hanno attraversato tutta la trasmissione sono :
- Programmazione
- Risorse
- Certezze
- Proprietari
Riassumendo il percorso ottimale per l’allevamento parte dalla PROGRAMMAZIONE che deve avere un orizzonte temporale di almeno cinque anni e per poterlo fare gli allevatori devono avere delle CERTEZZE in ordine sia ai pagamenti dei premi al traguardo e alle provvidenze sia alla costanza delle RISORSE poste a montepremi così da cercare di invogliare nuovi PROPRIETARI.
Dato che attendiamo con ansia la circolare programmazione 2018, che il Mipaaf sembra più vicino ai concessionari che alla filiera, che considera il montepremi un optional dove nessuno è capace di dare la pur minima spiegazione, dove l’area tecnica non svolge le proprie funzioni, dove sono discrezionali l’uso della disciplina sportiva e del rispetto dei regolamenti, parlare di orizzonte temporale di cinque anni per la programmazione non ha senso.
Purtroppo questo perfetto ragionamento non è possibile applicarlo alla realtà ippica italiana poiché le CERTEZZE sono mancanti e non per scarsa volontà, ma per il contesto ministeriale in cui è calata l’ippica italiana.
La certezza dei pagamenti è che continueranno a essere lenti ed ad aumentare progressivamente in quanto lo slittamento ormai è stabilizzato sui due/tre mesi per ogni anno di pagamenti tramite UCB.
Nel 2016 i pagamenti erano a 60 giorni, nel 2017 sono passati a circa 120 giorni nel 2018 arriveranno a 180 giorni.
La certezza delle risorse non può esserci, almeno che non s’ipotizzi una diminuzione annua pari a quella delle scommesse, che calano ogni anno del 15%. Inoltre anche le risorse derivanti dalla legge Zaia non sono programmabili se non anno per anno in quanto dipendono dalla legge finanziaria che appunto è annuale.
Purtroppo appena si parla di privatizzazione, il discorso viene immediatamente sviato o troncato.
La sintesi perfetta è stata la seguente: i dirigenti ministeriali vi diranno che le vostre richieste sono legittime e le inoltreranno a chi di dovere ( MEF). Il Mipaaf purtroppo non può incidere alcunché sull’aumento delle risorse. Al limite le può diminuire per evitare tagli ad altri settori più strategici per il Ministero.
E incredibilmente c’è sempre qualcuno che desidera che tutto questo continui per piccoli interessi di parte.
Il “Mipaaf pensiero” è sorretto da uno sparuto gruppo di gente senza orgoglio, chi per racimolare qualche spicciolo, chi solo per avere libero acceso a palazzo, che, dati alla mano (scommesse, ricavi e montepremi in discesa verticale), si sono distinti per insipienza tecnica e per l’aver avallato scelte scriteriate e scellerate, contrarie al perseguimento dei fini istituzionali del settore, in primis la promozione della cultura del cavallo italiano.
“La cosa allucinante – riportiamo testualmente le parole di un lettore, condivise in toto dall’Organismo – è che in questa situazione vi siano fior di aziende e allevamenti che investono soldi propri, con motivazioni innanzitutto legate all’amore per il cavallo ed anche per legittimo interesse.
La cosa inspiegabile è come anche queste aziende siano alla mercé di questi ciarlatani, inventori di castronerie pseudo scientifiche sull’utilizzo del seme congelato, con falsi riformatori con finte agevolazioni burocratiche che vanno a danno dell’intero settore.
Inoltre, come noto, gli stessi che utilizzano Consigli direttivi e CTC per beghe che nulla hanno a che fare con l’allevamento, incassano a nome di tutti gli allevatori, non solo di quelli iscritti all’Anact, il corrispettivo del 5% dei premi al traguardo. Non credo che sia più il caso di accettare tale situazione”.
Organismo Ippico Italiano
Classificazione Ippodromi
In attesa della pubblicazione classificazione degli ippodromi voluta da Giuseppe Castiglione, che radio Mipaaf annuncia imminente con sette ippodromi “fuori ruolo” – tra cui quelli in Sardegna -, riprendiamo da La Sicilia.it di cinque giorni fa la seguente notizia:
“— E’ stata rinviata preliminarmente al 24 maggio prossimo, per la costituzione del collegio definitivo, la prima udienza, davanti al terzo Tribunale di Catania, del processo a 15 persone per turbativa d’asta nell’ambito dell’inchiesta per turbativa d’asta e falso sulla concessione dell’appalto dei servizi, dal 2011 al 2014, al Cara di Mineo. Dal procedimento è uscito Luca Odevaine, condannato a sei mesi di reclusione col patteggiamento. Resta ancora a parte la posizione del sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe Castiglione, indagato in qualità di allora soggetto attuatore del Centro accoglienza richiedenti asilo più grande d’Europa, che ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato. …”
Inoltre sembra che il sottosegretario con delega all’ippica non si ripresenti alle prossime elezioni.
Non vorremmo che i ringraziamenti seriali dei servitori di corte anziché sostenerlo, l’avessero affossato.
Tev