Oggi è il primo del mese, purtroppo è febbraio e non aprile pertanto tutte le notizie sono vere e non “pesci”.
Per i generali senza esercito è venuto il momento di scendere in campo con il traguardo di salvare il salvabile.
Il progetto delle corse virtuali avanza. Il traguardo finale è una bella televisione con corse straniere o corse finte.
I loro “bravo Mipaaf” fanno la storia. Ce li ricorderemo per un pezzo. Che soluzione s’inventeranno per convincere i proprietari a investire alle prossime aste?

Che non è vero che l’inosservanza delle regole (mancanza di controllo nei recinti riservati, driver picchiati, combine delle corse, ordini di arrivo sbagliati, corse formulate contro regolamento) è una pratica consueta?

Sino a ieri mattina il decreto relativo al calendario delle corse per il mese di febbraio 2017 – lasciamo perdere quello annuale – ancora non era stato pubblicato. Le date sono comunicate telefonicamente, di ufficiale non un pezzo di carta straccia.
In base all’art. 46 del Regolamento (in linea quello del galoppo) delle corse al trotto le Società di Corse devono, almeno trenta giorni prima di ogni riunione, inviare all’Ente il libretto programma della riunione con l’indicazione:

  1. del calendario delle singole giornate di corsa, conforme a quello approvato dall’Ente, che deve prevedere una durata non inferiore ai quattro mesi per gli ippodromi con più di 100 giornate e ai due mesi per gli altri ippodromi, compatibilmente con la continuità della riunione;
  2. delle preposizioni per ogni corsa e relative dotazioni, in conformità allo stanziamento riconosciuto per l’ippodromo ed alle disposizioni del presente regolamento.

Ogni riunione deve svolgersi nei giorni e nelle ore stabiliti dal programma. Questi non possono essere modificati, salvo casi eccezionali e previa autorizzazione dell’Ente.

Senza calendario ufficiale tutti i punti sopra esposti sono automaticamente disattesi.

Che non è vero che le scommesse e i ricavi calano a picco?
Che non è vero l’emendamento sulle scommesse approvato nell’ultima finanziaria, ha reso orfana la rete dei corner di 4.000 punti vendita ippici?
Che non è vero che all’UET ancora non sono pervenute le date dei grandi premi inseriti nel circuito UET?
Che non è vero che un numero sempre maggiore d’ippici si chiede se il mese di settembre è sparito dal calendario dei pagamenti?
Che non è vero che sono necessarie meno spese per la burocrazia, meno funzionari e più equità, meno clientelismo, meno politica, maggiore trasparenza, maggiore competenza specifica, maggiore rispetto per la dignità e il lavoro delle persone?
Che non è vero che il sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe Castiglione – che ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato – è indagato in qualità di allora soggetto attuatore del Centro accoglienza richiedenti asilo più grande d’Europa?
Che non è vero che il montepremi deve essere una voce stabile del bilancio e non residuale come lo considera (contro legge) il Mipaaf?

Da come si esprimono i nostri geniacci sembrerebbe che un’ulteriore riduzione delle scommesse e del montepremi sia più che sopportabile. Non ucciderebbe nessuno, al massimo costringerebbe qualcuno a rubare e qualcun altro a cambiare lavoro.

Per quelli che non vogliono vivere onestamente in fondo rimarrebbe tutto come prima.

Organismo ippico Italiano

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