Vogliamo fare chiarezza su un punto basilare che sta alla base del nostro lavoro per dare un futuro possibile alla filiera ippica.
Più volte c’è stato criticato di indicare tutte le storture del sistema attuale:
- Pagamenti lentissimi;
- Programmazione inesistente;
- Progettualità di sviluppo assente;
- Clientelismo politico;
- Devastazione delle scommesse;
- Diminuzione delle entrate;
- Credibilità internazionale delle istituzioni ministeriali pari a zero;
- Giustizia sportiva lenta e opaca;
- Classificazione degli ippodromi in assenza di criteri meritocratici.
- Nessuna certezza sul montepremi.
Ma non di indicare mai soluzioni per risolvere nell’immediato questi problemi.
Ribadiamo che l’unica possibilità che può risolvere tutti questi problemi è una cosa semplice che in effetti non è usuale nel panorama politico italiano: applicare le leggi che il parlamento ha emanato e che il governo, il ministro e i dirigenti ministeriale devono portare a compimento.
L’elusione di questi obblighi sono nel migliore dei casi omissione d’atti d’ufficio e se queste mancanze portano danni erariali anche un riscontro da parte della corte dei conti.
La nostra proposta per risolvere tutti questi problemi è sempre la stessa: la privatizzazione della gestione dell’ippica come scritto nella Gazzetta ufficiale dello Stato italiano.
Esistono piani industriali completi e leggibili, per chi vuole darsi la pena di informarsi.
La cosa strana è che gli oppositori a questo progetto hanno paura del taglio delle risorse, anche se dal 2013 a oggi c’è stato un calo costante e continuo delle risorse disponibili, senza nulla in cambio o meglio con l’incertezza dei pagamenti e una programmazione nulla.
Esiste una sola via possibile: modellare l’ippica italiana sui modelli gestionali presenti in tutta Europa.
Ma l’efficienza e la trasparenza non hanno domicilio in via XX settembre.
Redblack
Maurizio Ughi
Maurizio Ughi vuol vedere oltre l’oggi o il domani: “Uscendo dal livello nazionale potremmo entrare in un ragionamento più ampio a livello europeo. Forse con la condivisione della liquidità su tutti i giochi potremmo finalmente arrivare ad una maggiore stabilità rispetto alla schizofrenia fiscale di questi ultimi anni“.
L’ex amministratore di Snai vede anche un futuro nella liquidità condivisa dell’ippica con indubbi benefici per tutto il settore. (Assopoker.it 14.02)
Potrebbe rappresentare una soluzione. Sicuramente un passo avanti, sempre da abbinare a un prodotto certificato.
L’opposto dell’attuale, non credibile perché scadente.
Maurizio Mattii