GRAND PRIX DE PARIS  Gr. 1  Mt. 4150  € 400.000 

 1  CAPTAIN SPARROW  G. GELORMINI          
2 DIABLO DU NOYER W. BIGEON
3 APOLLON DE KACY M. MOTTIER
4 CASH GAMBLE F. NIVARD
5 CALL ME KEEPER B. GOOP
6 BEST OF JETS         T. LE BELLER
7 BRIAC DARK M. ABRIVARD
8 CARAT WILLIAMS D. THOMAIN
9 AVE AVIS              N. BAZIRE
10 BILIBILI A. ABRIVARD
11 DJANGO RIFF Y. LEBOURGEOIS
12 AKIM DU CAP VERT F. ANNE
13 BELINA JOSSELYN J. M. BAZIRE
14 BIRD PARKER J. PH. MONCLIN

A Parigi il meeting d’hiver si chiude con il Grand Prix De Paris, un gruppo 1 sulla distanza dei 4150 metri.

La corsa si avvale soprattutto della presenza di Belina Josselyn vincitrice del France dopo aver concluso quarta nell’Amerique.
La figlia di Love You che viene ripresentata con fiducia da Jean Michel Bazire trova sulla sua strada soprattutto Briac Dark e Bird Parker che lo scorso anno la precedettero, secondo e terzo dietro il vincitore Bold Eagle.
Briac Dark, quinto nell’Amerique, gode della massima stima del suo allenatore Thierry Duvaldestin.
Bird Parker viene direttamente dall’Amerique, concluso al sesto posto dopo aver speso soprattutto nella fase iniziale, in precedenza però si era aggiudicato due delle quattro prove di selezione, il Prix du Bourbonnais e il Prix du Belgique.
Gli altri sono soprattutto il Guarato Carat Williams che deve rifarsi delle ultime deludenti prestazioni,  Akim DU Cap Vert che torna dopo uno sfortunata sortita nel Bourbonnais e lo specialista del montato Bilibili.

GRAN PREMIO PONTE VECCHIO  Gr. 3  Mt. 2020  € 33.000

1   UNO ITALIA       L. BALDI     
2 UNA BELLA GAR A. GREPPI
3 SUPER STAR REF G. LO VERDE
4 URAGANO TREBI’ R. VECCHIONE
5 NAPOLEONE LANS E. BELLEI
6 TINA TURNER FED. ESPOSITO
7 ULTIMALUNA GRIF V. LUONGO
8 TORNADO DEL VENTO G. PALANGA
9 SING HALLELUJAH D. NUTI
10 UFO ROBOT HP E. BALDI
11 TSUMANI GIFONT ANT. VELOTTI
12 TOBIAS DEL RONCO G. CASILLO

72 esima edizione del Ponte Vecchio un’altra corsa storica ridotta a G. 3. I tempi cambiano e inevitabilmente ci dobbiamo accontentare di quello che offre il convento, ovvero di un campo di partenti interessante e nulla di più.

Premesso che la corsa si disputa sui duemila metri, distanza che per i più non è il massimo della vita, dobbiamo rilevare soprattutto la presenza di alcuni neo anziani che lo scorso anno si sono distinti nel circuito classico dei quattro anni.
Se è vero che l’unione fa la forza dobbiamo partire dal duo della Super Fantastica, Uragano Trebì e Super Star Reaf con il primo da preferire avendo già vinto sulla pista lo scorso anno il Città di Firenze.
Un altro da prendere seriamente in considerazione è Uno Italia, il Conway Hall che con Lorenzo Baldi è stato protagonista a volte sfortunato, ma sempre molto combattivo nelle classiche della sua generazione.
Uno Italia resta su un errore a metà gennaio alla Maura in una prova sulla distanza con i nastri, in precedenza però aveva stravinto il San Paolo a fine agosto e successivamente aveva chiuso terzo in linea proprio con Uragano Trebì entrambi dietro Unicorno Slm nella Finale del Campionato dei 4 anni.
Una Bella Gar è veloce al via e soprattutto è quella che ha più dimestichezza con la distanza. Resta su un quinto posto sui 2850 metri di Vincennes.
Tra i più datati oltre a Super Star Reaf, vincitrice del Mirafiori nel 2017 e seconda nel Royal Mares, dovrebbero fare la loro bella figura l’undicenne Napoleone Lans vincitore lo scorso anno del Vittoria e il qualitativo Tobias Del Ronco reduce da una improduttiva trasferta francese.
Difficile per gli altri anche se non sono da escludere inserimenti soprattutto da parte del cresciuto Tornado del Vento e di Sing Hallelujah.

Fral

Mipaaf, la solita musica

Alcune nostre riflessioni hanno scatenato un dibattito sul web.
Alla base di tutto c’è quanto affermato nel documento consegnato al TAR a seguito dell’impegno di oltre 50 ippici a voler capire i meccanismi decisionali del ministero in alla  distribuzione dei soldi ippici
La citazione dal Marchese del Grillo che “io so io e voi non siete un …………..” è pertinente perché inquadra perfettamente il fatto non di essere al servizio della filiera, ma di esserne i signori e padroni assoluti.
Partiamo da chi sostiene che essendo soldi pubblici il ministero può fare quello che vuole e qui dissentiamo profondamente.
Il parlamento ha stabilito per legge quali sono le risorse assegnate alla filiera ippica, può piacere o non piacere, ma questo l’ha deciso democraticamente il parlamento.
Queste risorse sono state affidate al MIPAAF per svolgere i suoi compiti istituzionali che per la filiera ippica sono  “sviluppo del settore ippico”  ed incremento delle razze equine.
Per citare il compianto professor Scoglio interventi “ad minchiamnon sono accettabili e quindi tagli improvvisi in alcuni mesi (dicembre 2017, marzo 2018) devono essere giustificati e spiegati, come devono essere giustificati e spiegati decreti che penalizzano altre componenti pubbliche (vedi ippodromi sardi) o strutture che portano fino a tremila spettatori (vedi Corridonia) che in modo dignitoso hanno difeso le loro ragioni nella trasmissione “Ippica Domani”.

Da 5 anni la spesa per le corse estere è di almeno 4,5M e nel 2017 si è avuto un aumento  di solo 100mila euro su questa cifra base, vorremo sapere chi ha commesso l’errore di valutazione sul costo delle corse estere, che ha portato a togliere 2,5M al montepremi.
Errore o qualcos’altro per il quale nessun ministeriale pagherà, ma che gli ippici hanno scontato sulla loro pelle.

L’essere marchesi del Grillo porta a sostenere che tutte le decisioni tecniche (calendari,classificazioni, giustizia sportiva) sono inseriti in quello che viene definito “sindacato debole” e quindi non sindacabile dalla giustizia amministrativa.
La legge afferma esattamente l’opposto, il piano di mezzo del Mipaaf, dirigenti, direttori generali, Capo dipartimento usano “cantarsela e dirsela da soli”, sino a quando non sbatteranno la testa contro qualcosa di molto duro, come è successo a qualche loro conoscente più in alto di loro.
Il tempo delle parole, delle grandi dichiarazioni, è ormai finito.
Qui di “debole” ci sono solo gli argomenti che sono alla base delle decisioni ministeriali e che purtroppo la filiera ippica accetta con supina e colpevole tolleranza.

Concetto è stato ripetuto fino alla nausea per impedire cambiamenti, ma a oggi essere rimasti silenti e divisi ha portato alla diminuzione di 80m di risorse, ai pagamenti a 150 giorni, ad una programmazione inesistente, alla chiusura di numerosi ippodromi, alla devastazione del prodotto corsa che risulta invendibile dai concessionari.

Ma come dice il ministero, le corse italiane costano, quelle estere di meno, in barba al suo fine istituzionale: la promozione della cultura del cavallo italiano e non di quello estero.

Redblack

GRAN PREMIO ANDREANI Gr.3  Mt. 1660  € 33.000

1°    5  VALE CAPAR   E. BELLEI      13.2  
10 VAPRIO R. PALOMBA 13.6
6 VILLA SANTINA JET V. LUONGO 13.7
9 VOLAVIA DI NO               R. GALLUCCI 13.8
2 VON WISE AS A. GOCCIADORO 13.8

Nell’Andreani, ritirato Vertigo Spin, rimanevano in nove con Von Wise As nella vesti di favorito nei confronti delle rientranti Vale Capar e Villa Santina Jet.
In partenza mentre sbagliava Vanguardia le più leste erano Vale Capar e Villa Santina Jet. Così dopo uno scambio ai quattrocento passati in 30.1. A quel punto non tardava a farsi avanti Von Wise As che andava all’attacco della leader. Dopo un giro in 59 si andava avanti a passo svelto fino ai quattrocento finali dove l’allievo di Alessandro Gocciadoro, in evidente difficoltà sulle curve, dava chiari segni di resa.
In retta d’arrivo, mentre Vale Capar staccava per andare a vincere piuttosto nettamente, finiva forte da dietro Vaprio che aveva la meglio di Villa Santina Jet, evidentemente non ancora al top dopo la lunga sosta. Quarta seppur di poco Volavia Di No su Von Wise As.

Fral

Di

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *