Movimenti e ricavi dalle scommesse a totalizzatore e a quota fissa aggiornati al 28.02.2018, pubblicati insieme alle somme destinate all’erario nell’home del sito (dati Aams)

Non ci stancheremo mai di produrre, cifrefatti progetti.

Premesso che la trasparenza amministrativa non è un optional e che la Pubblica Amministrazione deve renderne conto, motivando dei propri provvedimenti e delle proprie spese, occorre intimare al Mipaaf di esibire pubblicamente le schede delle voci di bilancio, che stanno determinando la morte dell’ippica e capovolto il sistema dei flussi in entrata e uscita.

Mipaaf, Anact e filo ministeriali perseguono interessi contrari al settore, continuando sordi e muti a negare l’evidenza, usando un pallottoliere difettoso.

Il Mef nella finanziaria 2018 ha previsto uno stanziamento a favore dell’ippica di 74.000.000 contro i 94.000.000 del 2017. Per il 2018 saranno aggiunti, su indicazione del Mef, 14.000.000 dal Mipaaf. Il montepremi si assesterebbe sui 8788 milioni, contro i 94 del 2017, per una diminuzione di 67 milioni di euro ( 6,57,5%) che comunque uno scherzo non è.

Attenzione però: l’azione tampone varrà solo per il 2018.

Per il 2019 nulla di certo, si naviga a vista.

La legge Zaia (2/2009) prevede un finanziamento a favore dell’ippica di 150 milioni per i primi 2 anni, determinato poi dal Mef con un importo variabile da 1 a 140 milioni di euro. Nel 2017 il finanziamento è stato di 94.000.00, nel 2018 di 74.000.000, pari a una diminuzione del contributo statale del 21,28%.
Il montepremi di gennaio 2018 è stato diminuito, rispetto al corrispondente mese 2017, a “titolo precauzionale” del 10%, quello di febbraio del 26%.

Sale il dubbio che il Mef, indipendentemente dalla privatizzazione, abbia iniziato ad applicare la riduzione annuale sino a estinzione a carico degli oneri della finanza pubblica pari al 20% prevista dalla lettera e) dell’art15 del Collegato Agricolo.

Comparazione scommesse e ricavi 2018 – 2017

Movimento e ricavi dalle scommesse (dati Aams, schema nella home), al 28 febbraio 2018, rispetto al corrispondente periodo 2017, continuano a scendere e il danno erariale ad aumentare.

  • ricavi dalla quota fissa sono stati determinati in base a quanto disposto dal punto 1.051 dell’emendamento sulle scommesse approvato nell’ultima finanziaria: il prelievo per la rete fisica è stabilito nella misura del 43 per cento del margine (differenza tra somme giocate e vincite corrisposte), di cui il 33% a titolo di imposta unica e il 67% al finanziamento del montepremi;
  • Il dato dei due totalizzatori è pari a –15,91%;
  • La quota fissa registra un +15,23% per un maggiore ricavo però di soli €  926.000;
  • Il movimento dalle scommesse a riferimento segna –14,99%;
  • Il minor ricavo giornaliero (tot ippico+tot nazionale+quota fissa+riferimento) è pari a € 21.808 7.938 in proiezione annua;
  • Il danno erariale è di € 893.000 pari a –21,9% rispetto al 2016;
  • Allevatori, proprietari, allenatori, guidatori, fantini, società di corse sono pagati con un ritardodi mesi;
  • prodotti nati al trotto sono passati dai 4530 del 2008 ai 1693 del 2017 (62,62%), in percentuale maggiore al galoppo, da 600 a circa 200. Ferrero però è contento perché nel 2017, rispetto al 2016, la produzione è aumentata di 200 nati;
  • La riduzione e lo spostamento di convegni in assenza di criteri per la rimodulazione del calendario delle corse è una pratica consueta;
  • Molti ippodromi sono in svenditaaltri in chiusura. Palermo chiuso, Chilivani, Villacidro, Sassari, Corridonia, PescaraFerraraGrosseto a forte rischio di chiusura;
  • Il clientelismo tecnico – finanziario è all’ordine del giorno;
  • Più che di “classificazionedegli ippodromi, sarebbe corretto parlare di “dispensazione”;
  • Posti di lavoro in costante diminuzione;
  • Le denunce degli operatori di combine e pressioni aumentano e tutto tace.

Corse estere

Con le bugie, le false promesse e l’approssimazione di questo Mipaaf si affonda.

Posti di lavoro a rischio, ippodromi disfunzionali e fatiscenti, manager incapaci, pubblico, proprietari, allenatori, guidatori, fantini in calo, scommesse in picchiata, montepremi in calo, sono dati alla portata di tutti e assolutamente incontrovertibili.

Il Mipaaf continua a sbandierare un piano strategico che non esiste, ma strumentale per il depotenziamento del settore ippico, in linea con le preoccupanti dichiarazioni rilasciate dal direttore Generale Francesco Saverio Abate nella “memoria di replica al ricorso Dioscuri e altri operatori ippici Marche/Ministero Politiche Agricole Alimentari e forestali” del direttore generale Francesco Saverio Abate.

“….L’Amministrazione, utilizzando l’acquisto di corse estere da armonizzare con la programmazione di competizioni italiane per il mantenimento del palinsesto, ha predisposto il calendario, atto fondamentale per l’organizzazione delle gare ippiche, ponendosi come obiettivo quello di assicurare non solo il miglioramento della selezione dei cavalli da corsa, ma anche, specie nell’attuale periodo di crisi del comparto ippico, di tendere a massimizzare i proventi derivanti dalla singola competizione ippica italiana….

Il Mipaaf tutto ha a cuore fuorché l’ippica. Il fine ultimo è quello di consegnare il comparto in mano ai concessionari alle scommesse, con il tacito colpevole silenzio delle categorie, delle società di corse e dei mezzi d’informazioni, tutti in attesa del nuovo padrone di fronte al quale sdraiarsi a pelle d’orso.

Il progetto delle corse estere e virtuali avanza, il traguardo finale è una bella televisione con corse finte o straniere.

Organismo Ippico Italiano

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