Quota fissa

Sono pervenite delle richieste di chiarimenti da nostri lettori che meritano un approfondimento.
Una per tutte da G. Gasparini “….il prelievo sul margine stabilito per la quota fissa era stato stabilito in una misura minore sia per il gioco a distanza, sia per la rete fisica?..“
L’emendamento presentato nella recente finanziaria riproponeva a grandi linee un decreto attuativo della lettera a) del Collegato Agricolo depositato – poi non preso in esame – dal Mipaaf in consiglio dei ministri e una proposta normativa firmata da Aldo Migliaccio e presentata nel 2017 al sottosegretario ai giochi Pier Paolo Baretta da un numero di sigle – tra cui Federippodromi, Ani, Uni, Isibet, Betflag , Sisal, Snai, Bet 365, Lottomatica, Sicon – raggruppate sotto il pseudonimo “Logico”. Il documento proponeva un prelievo del 33% sul margine (differenza tra somme giocate e vincite) per la rete fissa e del 37% per il gioco a distanza. Il 25% del margine da destinare a imposta unica e il 75% al finanziamento del montepremi, degli impianti, dell’immagine delle corse nonché delle provvidenze all’allevamento.
Invece, l’emendamento (comma 651, punto 1.051) sulle scommesse approvato nell’ultima finanziaria, ha stabilito il prelievo per la rete fisica nella misura del 43 per cento del margine, di cui il 33% a titolo d’imposta unica e il 67% al finanziamento del montepremi, dell’immagine delle corse nonché delle provvidenze all’allevamento.            

Il movimento delle scommesse a quota fissa (vedi home) dal 01.01 al 28.02.2018 è stato di € 23.148.572 contro € 17.442.260 del bimestre corrispondente 2017.
L’aumento in percentuale è pari al 32,72%.
I ricavi in soldini nel 2018 sono stati pari a 866.983 contro 1.090.141 del 2017 per una diminuzione in percentuale del 20,47%.
Se invece fosse stata approvata la proposta “Logico” il ricavo per l’ippica sarebbe stato di € 744.805 per una diminuzione in percentuale del 31,68%, ben 11,21% punti percentuale in più del 20,47%  attuale (vedere home sito) e ben 122.178 euro in meno nelle casse dell’ippica.
E ovviamente, meno soldi per l’ippica ma più soldi per i concessionari alle scommesse che comunque in assenza di un prodotto certificato e trasparente avrebbero fatto l’ennesimo tonfo ippico.
I tentativi di “colpi” come nelle corse sudafricane (Trotto&Turf 08.03.2018) delle ultime due settimane costituiscono sempre una routine, per non citare le corse italiane dove i tentativi di combine restano una costante nonostante le denunce degli addetti ai lavori.

Meglio tacere e non domandarsi il motivo per cui alcuni vertici di categoria –fedelissimi ministeriali –  appoggiassero innalzando i toni una riforma che penalizzava le entrate ippiche ancora più dell’ultimo emendamento in finanziaria che al 28.02.2018 che, vale la pena ricordarlo, ha segnato una diminuzione degli incassi, rispetto al corrispondente periodo 2017, per quanto concerne la sola quota fissa, di ben 230.000 euro

Soltanto un’impresa privata che paghi a Cesare quel che è di Cesare e così facendo salvaguardi la propria autonomia, sottraendosi all’abbraccio mortale dello Stato potrà predisporre di un piano tecnico-economico che non possa essere di emergenza, né condizionato da fattori esterni al settore.

Maurizio Mattii

Anact

Riceviamo e pubblichiamo chiarimenti e relative considerazioni inviate dal sig. Alberto Bonati.

”… Tornando agli argomenti prettamente ippici con questa mia informo anche Voi di Organismo Ippico su alcune recenti (e meno recenti) vicende.

Parto da quella che ritengo più di attualità, la pubblicazione (il 12/02/2018) del decreto 93661 del 28/12/2017 relativo alle Provvidenze all’allevamento 2011 che stabilisce tra l’altro i criteri secondo i quali verrà effettuato il pagamento della somma di € 599.984,00 per l’Area trotto, ovvero identifica i beneficiari di questa “considerevole” somma.

Dopo aver letto il decreto di cui sopra ho potuto finalmente avere contezza delle criticità che a mio avviso già dalle prime notizie (estate 2016) apparivano molto chiaramente e che avevo già provveduto a segnalare sia direttamente al Mipaaf sia pubblicamente (anche grazie alla disponibilità dei gentilissimi Marialucia Galli e Rodolfo Galdi e del loro sito cavallo2000.it). 

Allego alla presente (nome file pdf: 13) la lettera inviata lo scorso 13/02/2018 tramite PEC al Dott. Gualtiero Bittini (e con invii separati anche al Dottor Francesco Saverio Abate e al Dott. Luca Banchi) l’ultima, di una serie di lettere inviate al Ministero, su questo argomento, nella quale ho cercato di chiarire le mie osservazioni.

Qualche giorno prima della pubblicazione sul sito istituzionale del Ministero del decreto di cui sopra, mi ero rivolto anche al Collegio dei Probiviri ANACT al fine di poter risolvere una questione insorta con alcuni Organi dell’Associazione ai quali avevo inviato svariate richieste, soprattutto per ottenere informazioni e documenti.

Il probiviro Roberto Mazzucato è stato così gentile da inoltrare la mia richiesta scritta (nome file word: 12) ai membri del Collegio dei Probiviri, successivamente sono stato contattato telefonicamente dal Presidente Biffi che mi ha fatto sapere che si sarebbe interessato alla questione.

Al fine di chiarire il contesto allego una serie di lettere inviate agli Organi dell’ANACT (che per comodità ho ordinato cronologicamente numerandole ) nelle quali, a più riprese, esprimevo osservazioni e soprattutto chiedevo informazioni e documenti, ad oggi, 23 febbraio 2018, non ho ancora ricevuto nessuno dei documenti richiesti.
Non sono in grado di valutare se gli altri allevatori italiani sono disillusi, distratti o molto più banalmente sono contenti dello stato attuale del comparto, auspico semplicemente che anche grazie al Vostro contributo possa aprirsi un confronto sulla base di informazioni certe e documentate, merce ormai rara.

Vi ringrazio per l’attenzione e rimanendo a disposizione per qualsiasi chiarimento colgo l’occasione per porgere i miei più distinti saluti.

Alberto Bonati

P.S.

Di seguito l’elenco degli allegati
1 – del 08/06/2017 (lettera a Presidente, Vicepresidenti e Consiglieri ANACT)
2 – del 21/06/2017 (richiesta informazioni all’ANACT)
3 – del 27/06/2017 (lettera inviata all’ANACT con richiesta d’inoltro a Collegio Sindacale)
4 – del 29/06/2017 (richiesta pubblicazione lettera aperta su sito ANACT)
5 – del 11/07/2017 (richiesta informazioni membri Consiglio Direttivo ANACT)
6 – del 26/07/2017 (richiesta informazioni e documenti  al Segretario ANACT)
7 – del 27/07/2017 (replica alla risposta ricevuta dal Segretario ANACT)
8 – del 11/10/2017 (richiesta informazioni ad ANACT su “Trotto Italia”)
9 – del 13/10/2017 (replica a risposta ricevuta da Ferrero su argomento “Trotto Italia”)
10 – del 17/11/2017 (richiesta documenti ad ANACT)
11 – del 05/02/2018 (richiesta inviata a Bittini decreto provvidenze 2011)
12 – del 08/02/2018 (testo lettera inviata a Mazzucato per Collegio dei Probiviri ANACT)
13 – del 13/02/2018 (lettera al Dott. Bittini, e separatamente inviata anche al Dott. Abate e al Dott. Bianchi) 

Relativamente alla mia del 23 febbraio, nella quale Le scrivevo che non avevo ancora ricevuto i documenti richiesti all’Anact, ad oggi 05/03 ancora nulla!

Cordiali saluti.

Alberto Bonati 

Se lo stesso metodo adottato da Alberto Bonati per esporre questioni sulla “base d’informazioni certe e documentate”, fosse stato attuato per affrontare tutti i problemi del settore, forse ora non saremmo ridotti così male.

Organismo Ippico

Di

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