Puntuale come l’arrivo della primavera ad ogni cambio di valzer politico rispuntano i fautori del Progetto CONI per l’ippica.
Ed anche noi puntualmente ritorniamo sull’argomento per cercare di spiegare i problemi legati a questa ipotesi.

L’ippica potrebbe far parte del CONI solo come DISCIPLINA SPORTIVA ASSOCIATA, in quanto non si occuperebbe di una disciplina olimpica.

 Partiamo dalle norme del Coni che regolano una Disciplina sportiva Associata.

  1.  Articolo1 comma1: sono associazioni senza fini di lucro con personalità giuridica di diritto privato;
  2.  Articolo 3 comma 1/e: i regolamenti sportivi devono prevedere sistemi di gioco e di partecipazione tali da evitare possibili degenerazioni assimilabili a giochi d’azzardo;
  3. Articolo 3 comma 6: La NDS deve possedere autonome capacità di autofinanziamento dell’attività sportiva e del funzionamento dell’organizzazione rintracciabili nei bilanci e non prevedere fini di lucro.

Esaminiamo queste iniziali problematiche.

Quanto richiesto dall’articolo 1 comma 1 è quanto disposto dal Collegato agricolo e ribadito dalla legge finanziaria 2018 che tanto indigna molti dei sostenitori del modello CONI.

L’attività delle corse è finalizzata per leggi dello stato alla raccolta delle scommesse e che questo sia un gioco d’azzardo non ci trova d’accordo, ma l’opinione pubblica pare di diverso avviso.

Nessun soggetto privato potrebbe dimostrare una capacità autonoma di autofinanziamento ma dovrebbe fare forza su un ipotetico fisso o sui proventi delle scommesse addizionati a un aiuto statale.

E si ritornerebbe quindi sempre al disposto del Collegato agricolo.

La possibilità offerta al CONI di privatizzarsi con un fisso annuale fu proposta dal ministro Tremonti nel 2002 quando sia CONI e UNIRE erano in forte crisi finanziaria per i mancati introiti dei minimi garantiti.

Il CONI accettò, invece il Ministro Agricolo dell’epoca Alemanno supportato da chi portò i cavalli in piazza (ANAGT) rifiutò tale ipotesi e mantenne al comando di un Ente pubblico il segretario Panzironi, il primo anello di una lunga catena che porta a Francesco Saverio Abate e a un gruppo di sbandati in cerca di un piatto di lenticchie.

Questi sono i fatti che qualcuno tenta o fa finta di dimenticare.

Sulla richiesta del fisso facciamo questa riflessione:

Il CONI riceve dallo stato dai proventi dei giochi circa 420M e offre in cambio entrate erariali tramite le scommesse pari a 190M, ha oltre 11M di tesserati e ogni settimana propone migliaia di eventi sportivi riservati agli italiani, con un impegno a incrementare la diffusione dello sport a livello capillare su tutto il territorio nazionale, con un ritorno d’immagine tra televisione e quotidiani impressionante.

L’ippica chiederebbe circa 180M con un ritorno erariale diretto di 20M con un programma previsto per il 2018 di una cancellazione del 30% degli ippodromi, la cancellazione della programmazione delle corse in aree geografiche importanti, un calo delle giornate di corsa e un incremento dell’uso delle corse estere, un calo dei posti di lavoro, un numero di “tesserati” che non raggiunge le 10mila unità.

Siamo sicuri che se la politica facesse un confronto l’ippica sia vincente in questa corsa?

Marco Montana

MUSEI

Ecco il primo di alcuni appuntamenti che coinvolgono in qualche modo il cavallo.

Mostra sull’Esercito di Terracotta della Cina a Napoli

Presso la centralissima basilica dello Spirito Santo su via Toledo. dal 24 ottobre 2017 al 8 aprile 2018 (Orari: tutti i giorni, da lunedì a domenica, 10-20. Ultimo ingresso ore 19).

In esposizione circa 300 pezzi sulla Cina di 2000 anni fa con 170 grandi guerrieri di terracotta, tutti a grandezza naturale, e altri pezzi particolari riguardanti il famoso “Esercito di terracotta”, composto da ben  8.000 statue 18 carri in legno e 100 cavalli in terracotta che erano il corredo funebre che vegliava sul primo imperatore della Cina. Naturalmente ogni guerriero e pezzo in mostra non è quello originale ma una riproduzione precisa, creata da artigiani locali seguendo antiche tecniche di fabbricazione e le statue dei soldati sono state ricavate dal calco utilizzato su quelle originali che si trovano nel famoso mausoleo di Qin Shi Huanga Xi’an (nella Cina orientale).

Redblack

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