Tutto da rifare

Un’associazione per distruggere…Difficile definire in altro modo i risultati ottenuti da chi continua senza soste a proporre e a difendere schemi fallimentari di calendario e di programmazione, che non possono che portare a risultati deficitari….L’associazione per distruggere continua ormai da anni imperterrita sulla sua strada, accompagnata da motivazioni spesso fantasiose e da una lunga serie di risibili rivendicazioni. Anche di fronte a numeri impietosi…” uno stralcio dell’articolo di fondo di Marco Trentini su Trotto&Turf  di sabato 10 marzo.

Dopo due anni e mezzo ci troviamo d’accordo su qualcosa e l’Organismo per un attimo si sente meno solo nel degrado generale del comparto.

Caro Marco nulla nasce per caso.

Il settore, come la nazione, è gestito dalla burocrazia e la burocrazia – nell’ippica il “piano di mezzo” per intenderci, ex Unire – ragiona in un’ottica politica e non tecnica, da Saverio Abate ai dirigenti, sino ai coordinamenti trotto e galoppo preferiscono scegliere di volta in volta interlocutori funzionali ai propri fini, antitetici al rilancio culturale, tecnico ed economico del mondo del cavallo e vantaggiosi solo per amministrare le risorse destinate all’ippica alla ricerca di voti e consensi.
Per avere interlocutori funzionali ai propri interessi è necessario polverizzare le categorie e saper scegliere chi ti è vicino.

Ragionare in rosso e nero.

Un ippodromo può non avere cavalli stanziali, immerso in un mare di polvere, fatiscente, senza i richiesti rilievi plano-altimetrici e servizi al pubblico, con relativi problemi di manutenzione, una pessima geometria e un fondo altrettanto mal tenuto, con scommesse interne vicine allo zero, con mancato rispetto delle normative, ma se filoministeriale si può studiare il percorso per classificarlo  “commerciale”, anziché “fuori ruolo“.
In barba a strutture con buoni servizi, ottima organizzazione e con eccellenti qualità tecniche, che permettono il raggiungimento di prestazioni migliori, salvaguardando, al contempo, maggiormente l’incolumità dei cavalli, attirando pubblico e proponendosi come occasione per posti di lavoro.

Parimenti, avviene per la determinazione del corrispettivo corse.
Nell’ottica ministeriale, politica e non tecnica, conta solo il fattore finanziario e non quello economico promozionale e (perché no) sociale.

L’incertezza dell’attuale contesto politico favorisce questo pensiero, i burocrati rimangono e i politici passano.

Prima e dopo Gianni Alemanno, anche con ministri meno neri, ci è stato Giuseppe Ambrosio a capo del Dipartimento, in contatto a quei tempi, come Saverio Abate e Franco Panzironi.
A Roma e dintorni gli ex An contano.
Anche i 5 Stelle una mediazione l’hanno dovuta fare. Raffaele Marra all’Unire prima e in comune poi l’hanno portato, rispettivamente, Panzironi e Alemanno e, da ultimo, la Raggi l’ha riconfermato.

Tutto da rifare.

I manager di oggi sono quelli di ieri, apprendisti stregoni che hanno perseguito e continuano a perseguire vecchi schemi assistenziali, denunciando mancanza di imprenditorialità e il non coraggio di accettare le sfide del nuovo mercato, colpevoli di inchinarsi al colore politico di qualsiasi colore esso sia, alimentando e continuando ad alimentare assistenzialismo, escludendo ogni criterio meritocratico e consegnando di fatto l’ippica ai concessionari alle scommesse.

Si è creata una filiera di dirigenti incapaci al Mipaaf e alle società di corse e – salvo rare eccezioni – di falsi proprietari, falsi allevatori, falsi stallonieri, falsi allenatori, falsi guidatori, falsi fantini, che hanno contribuito a far perdere il significato di professionalità a ogni componente dell’ippica, portando allo sfascio tecnico – amministrativo che è sotto gli occhi di tutti e all’estinzione di un patrimonio socio – culturale che non è soltanto scommessa, ma soprattutto impiego del tempo libero e opportunità di posti di lavoro.

Non c’è più carne e non c’è più nemmeno l’osso.

Basta poco per ristrutturare calendario e programmazione, è vero!
Com’è vero che non ci sono più le persone con la necessaria trasparenza, la volontà e le capacità di definire un progetto vero che possa dare all’ippica italiana un rinnovato impulso tecnico, organizzativo, economico per assolvere i suoi fini istituzionali.

Tutto da rifare: un conto gli slogan, un altro i fatti.

Maurizio Mattii

Scoperto un cavallo da corsa dopato in una competizione sportiva nell’ippodromo di Aversa

L’animale sequestrato dai carabinieri forestali.

I carabinieri forestali del nucleo investigativo di polizia ambientale, agroalimentare e forestale di Napoli hanno sottoposto a sequestro preventivo in Napoli un cavallo di proprietà di un 34enne di Ponticelli.
Il provvedimento, emesso dal gip di Napoli Nord, è stato eseguito dopo indagini coordinate dalla Procura di Napoli Nord: è emerso che in una competizione ippica nell’ippodromo di Aversa, tenutasi il 18 febbraio 2017, al cavallo in parola erano state somministrate sostanze dopanti che verosimilmente hanno condizionato il risultato della gara (l’animale è arrivato in prima posizione).
Il cavallo è ora in custodia giudiziale nei box di una scuderia dell’ippodromo di Agnano.
Entrambi gli ippodromi risultano estranei alle condotte illecite accertate. (La Repubblica 10.03.2018)

Gran  Premio Città di Padova  Mt. 1640  €. 33.000

1°      1   VALDIVIA              R. VECCHIONE      13.0
2°      4   VERTIGO SPIN   A. FAROLFI             13.0
3°      7   VAPRIO                  G. DI NARDO          13.2
4°      8   VANGUARDIA    A. GREPPI                13.9
5°      6   VENIVICI ROC    G. LOMBARDO Jr.14.2

A Padova sotto una pioggia insistente torna Valdivia e non lascia spazio agli avversari. La figlia di Adrian Chip con il fido Roberto Vecchione sfrutta al meglio il numero alla corda e si impone da leader da un capo all’altro a media di 13.0. Secondo un Vertigo Spin rinfrancato a tal punto da rendersi molto pericoloso in retta d’arrivo.
Decisiva la partenza che vedeva impegnati Valdivia e Vertigo Spin che si sistemavano nell’ordine e Villa Santina Jet che dopo aver tentato inutilmente di impensierire i due che le partivano all’interno si vedeva costretta a ripiegare in terza posizione davanti a Venivici Roc e gli altri. Intanto dopo Venanzo Jet, subito in errore, si eliminava anche l’attesa Vallecchia Dr.
Così fino ai seicento metri quando si registrava la mossa, per altro attesa, di Vicino Mec che si portava ai fianchi della leader per insidiarla fino all’imbocco dell’ultima curva dove finiva con lo sbagliare. In retta Valdivia veniva insidiata da Vertigo Spin che le finiva a ridosso.
Più indietro un ancora positivo Vaprio che aveva seguito le mosse di Vicino Mec.
Quarta Vanguardia e molto più indietro i due dei Rocca Venivici Roc e Villa Santina Jet.

Fral

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