Società di corse

“È stata una riunione interlocutoria quella di ieri tra Mipaaf e associazioni degli ippodromi. L’unica vera novità è quella di sistemare, entro la settimana, la questione degli ippodromi fuori ruolo, attraverso la costituzione della prevista commissione che deve esaminare i piani industriali. Questo per far sì che gli ippodromi fuori ruolo possano essere inseriti nella programmazione corse di aprile.” (Gioconews 12.03.2018).

Un nuovo incontro è stato fissato per venerdì 16 marzo. Nell’occasione si dovrebbe parlare del sistema di finanziamento agli ippodromi, che stanno correndo senza avere una convenzione. Come sempre il Mipaaf – approfittando della litigiosità delle società di corse – lascia scivolare giorni e mesi per poi imporre i suoi diktat.

Le società di corse nel 2017 hanno percepito euro 45.840.000 e in una riunione del settembre 2017 proposero di innalzare l’appannaggio per il 2018 a circa 58 milioni, magari utilizzando 8,5 milioni del Preu, nel 2017 destinati a montepremi.

Nell’occasione diedero mandato a Gerardo Longobardi di presentare al Mipaaf le criticità degli ippodromi, non più disposti a chiudere i loro bilanci in perdita e intenzionati a chiudere i battenti dal primo gennaio 2018 se non avessero avuto certezze sui loro corrispettivi pubblici, circa l’ 80% delle loro entrate.

Poi, in una successiva riunione al Mipaaf Guido Melzi dichiarò – alzandosi e abbandonando la seduta – che se Torino non fosse stato classificato “strategico” – e il ruolo, ribadiamo, gli competenon  avrebbe accettato le giornate di corse 2018.

Film già visti.

Come prevedibile nessuna traccia del lavoro di Gerardo Longobardi, le società di corse ancora senza convenzione e nessuna certezza hanno continuato a correre e Melzi, nonostante Torino non sia stato classificato “strategico”, sta accettando il calendario 2018.

Nel frattempo gli ippodromi  – salvo rare eccezionianziché attirare pubblico, limitano al massimo le spese, sono diventati luoghi per pochi intimi, con strutture fatiscenti, box senza luce e acqua calda e con mancanza di vigilanza e trasparenza delle corse, sintomo di un degrado crescente.

Si rifiuta il ruolo d’imprenditori e si continua a chiedere la questua, in perenne assistenza.

Sarebbe bene che questi signori la smettessero di perdere tempo e pensassero a una strategia comune nell’interesse e per il futuro dell’ippica italiana e non finalizzata solo al loro orticello.

Parole al vento, non lo vogliono e non ne sono capaci!!

Aspettiamo la prossima mossa!

Organismo Ippico Italiano

Ippodromo di Follonica

Riportiamo una nota del movimento 5 stelle ripresa ieri da Gioconews.

Non sono bastate a chi ci governa le nostre osservazioni sulle grosse criticità presenti sulla gestione politica, economica, sportiva dell’Ippodromo, quindi i bilanci della società, i tributi non pagati al Comune, l’attività sportiva approssimativa e poco produttiva, i dubbi sulla validità giuridica della convenzione, sulla quale avevamo a più riprese chiesto lumi, sulla gestione della Follonica Corse Cavalli e Sistema Cavallo di tutto il complesso del Centro ippico follonichese, per noi disastrosa”. Lo sottolinea in una nota il Movimento Cinque Stelle, commentando la situazione dell’ippodromo di Follonica (Gr).

Abbiamo appreso dai giornali che, per il fallimento della Jumping Follonica, la società a responsabilità limitata, che era nata per organizzare eventi e manifestazioni che ruotavano attorno alle corse di cavalli, “sono andate a processo cinque persone“, prosegue il Movimento, aggiungendo: “Tutto ciò conferma che la gestione della Follonica Corse Cavalli, della Sistema Cavallo, avallata dall’amministrazione comunale, fa acqua da tutte le parti. Questi i risultati che confermano la bontà delle nostre interrogazioni, nelle quali abbiamo sempre evidenziato anche quei finanziamenti pubblici che, a nostro avviso, il ministero ha elargito talvolta senza effettuare quei controlli necessari a giustificarli. Così scopriamo che, tra le varie contestazioni, nell’impianto accusatorio la procura parla del fatto che dalla società sarebbero stati sottratti beni e denari per un valore di svariate centinaia di migliaia di euro.

Distrazione che in alcuni casi sarebbe andata a favore di altre società controllate dagli stessi amministratori”.

Niente di nuovo e tutto da rifare.

E se l’ippica muore? Peggio per lei.

Tev

Di

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