La lunga giornata degli ippodromi si è aperta con una divisione tra figli e figliastri.

I “figliastri” erano i rappresentanti degli ippodromi che aspettavano pazienti nell’androne del ministero l’inizio della riunione posticipata dalle 13 alle 14.
I “figli” nel frattempo erano a colloquio con il direttore Abate mandando in scena una rappresentazione di tipo buffo.

La sceneggiatura, di cui ignoriamo l’estensore, mandava in scena la richiesta che per il 2018 fossero mantenute le sovvenzioni erogate agli ippodromi nel 2017!

Alla faccia dei decreti emanati.

Quando il direttore ha smesso di ridere e di scuotere la testa ha avuto inizio la riunione vera e propria.
Il fulcro su cui ha ruotato il dibattito è il passaggio epocale dal termine Classificazione al termine Collocamento.
Quindi dopo minacce di denunce, alterchi vivaci, inviti alla calma e chiacchiere varie si è arrivati alla conclusione che entro lunedì, dopo ulteriori approfondimenti di un’apposita commissione, ci sarà la rimessa in ruolo di molti fuori ruolo e il ricollocamento di altri ippodromi in posizioni diverse dalle originali.

Quindi entro martedì si avrà il nuovo quadro a cura dell’ “Ufficio collocamento” del Mipaaf.

Quante le sorprese? Si accettano scommesse, ne abbiamo bisogno visto il trend negativo di quelle ippiche.
Conclusa questa fase potrà essere emanato il calendario fino a dicembre togliendo un grosso problema al direttore Abate.
E’ possibile quindi che come è scritto nel Gattopardo : “ è necessario che tutto cambi perché nulla cambi”.

Per quanto riguarda le risorse oltre a dividersi le spoglie degli ippodromi chiusi, in primis, purtroppo, Palermo, è stato promesso che anche una parte del Preu sarà destinato alle società di corse, con buona pace del montepremi.

Il nuovo round si svolgerà la settimana prossima ma oltre al nuovo Collocamento degli ippodromi è difficile prevedere la risoluzione del loro finanziamento a breve.

Nel gran calderone ha fatto il suo esordio il nuovo dirigente che ha preso il posto della dott.sa Finizio e che presumibilmente si è già fatto un’idea della difficile corsa che lo attende.

Redblack

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