Classificazione ippodromi

La riunione presso il Mipaaf per varare la classificazione degli ippodromi come ampiamente previsto non si è svolta in quanto il decreto che certifica la riammissione in ruolo degli ippodromi che ne hanno fatto richiesta non è stato ancora pubblicato.
Del resto anche il decreto che corregga eventuali errori di categoria” di alcuni ippodromi  deve essere ancora rilasciato quindi tutto è rimandato.
Senza questi decreti non è possibile sapere quanti ippodromi saranno autorizzati ad essere inseriti nel calendario, quindi  tutto in alto mare.
Inoltre senza un accordo sui criteri di sovvenzione se non si sarà un atto di buona volontà del Mipaaf con l’avallo della Corte dei Conti  altri ippodromi rischiano la chiusura.

Il direttore Abate non si è mai distinto per essere un Cuor di Leone, figuriamoci se adesso, senza riferimenti politici certi, si prenderà la responsabilità di stabilire i corrispettivi di ogni ippodromo!!

Campa cavallo che l’erba cresce.

Quindi il rilancio dell’ippica basato sulla classificazione degli ippodromi (non credibile) e sulla riforma delle scommesse (assente o deficitaria) sta portando la filiera alla catastrofe, ma per molti tutto questo non esiste, il tempo passa e l’inadempienza degli uffici ministeriali ad applicare quanto disposto dalla legge finanziaria si aggrava.
Si avvicina la stagione dei grandi appuntamenti al galoppo e al trotto, Derby e Lotteria, dove tutte le componenti della filiera allevatori, proprietari, allenatori, fantini, guidatori e società di corse daranno vita ad uno spettacolo tecnico sportivo di valore, il tutto nell’indifferenza del ministero che non metterà in campo nemmeno un euro per la promozione di questi avvenimenti e probabilmente nemmeno citati nel portale istituzionale.
L’ippica che vale quasi il 20% del budget ministeriale rimane sempre la cenerentola delle funzioni ministeriali del resto la finalità del Mipaaf rimane la distribuzione delle risorse e non l’utilizzo delle stesse per lo sviluppo del settore.

Gli sforzi lodevoli di allevatori, proprietari, delle stesse società di corse, naufragano di fronte ad un potere politico che ignora cosa rappresenti e quanto valga lo sport del cavallo da corsa.
Una volontà politica intenta a ridimensionare il settore e a trasformarlo in un baldacchino ostaggio dei concessionari alle scommesse.

Redblack

A gamba tesa, interviene Vittorio Ballardini

“ Il nostro mondo non è quello che pensiamo ma quello che vediamo! I furbi e i disonesti sono sempre esistiti e chi ne fa le spese sono le persone per bene; una cosa è certa noi facciamo parte di quelle perbene, anche se siamo in pochi una cosa è certa: abbiamo la dignità di provare a cambiare questo mondo in mano a cialtroni ruffiani!!!!!!” (Vittorio Ballardini)

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