Attività frenetica tra il terzo e quarto piano del ministero con l’arrivo del nuovo dirigente Di Genova.

Il risultato ottenuto è stato la messa in pagamento delle competenze del segnale televisivo da giugno a ottobre del 2017 e dell’invio agli uffici UCB della quota parte della sovvenzione per i mesi di novembre e dicembre 2017.
Con questo si chiuderebbero i pagamenti degli ippodromi per il 2017, mentre sono ancora molto lontani da questo risultato i pagamenti dei premi al traguardo.

La dignità delle persone perbene che si alzano presto la mattina e che sono gli attori principali dello spettacolo ippico continua a essere calpestata dalla burocrazia ministeriale per interessi antitetici a quelli dell’ippica, che alimentano assistenzialismo ed escludono ogni criterio meritocratico.

Per pagare i premi al traguardo, in ritardo di mesi, non sarà sufficiente una scossa ma si dovrà ricorrere all’electroshock con il voltaggio ai massimi livelli.

Purtroppo per alcuni ippodromi il mandato di pagamento non corrisponderà all’incasso perché come avevamo già scritto l’Agenzia dell’ Entrate ha bloccato i conti visto i debiti pregressi con l’erario.

Risolto almeno nei carteggi il pagamento del 2017 rimane in alto mare quello del 2018.

Dovrebbe essere firmato e di conseguenza pubblicato il decreto per la ricollocazione in ruolo di molti ippodromi, anche se la chiusura di Pescara è una realtà e sulla riapertura di Palermo vige il silenzio assoluto.
Molto più complesso risulta essere il decreto per riposizionare gli ippodromi che hanno corretto le schede  originali da errori e incongruenze.
Da qui inizierà la lunga marcia per stabilire gli importi da distribuire agli ippodromi e bisogna sperare che le attuali previsioni vengano cancellate perché potrebbero causare un danno a tutto il settore.

Non c’è dubbio che l’1,5M di aumento del corrispettivo di Merano sia merito della Boschi, anche se come spesso succede, i soliti millantatori – convinti assertori dell’ippica delle chiacchiere a vuoto vogliono accaparrarsene il merito.
A che scopo poi, se non quello di aver promosso un sacrosanto ricorso alla Corte dei Conti?

L’odissea della classificazione è un percorso iniziato male, proseguito peggio e che si tenta di rattoppare e il risultato finale sarà un mostro alla FRANKENSTEIN!

Più che di pietra tombale, esimio direttore Abate, sarebbe più giusto parlare di pietra sacrificale.

Organismo Ippico Italiano

A gamba tesa: Vittorio Ballardini, Marco Folli e Francesco Gragnaniello

“Avevo un amico che generó due figli e un giorno mi disse: vedi nella vita quello che conta è che crescano con dei principi sani e giusti e che inseguano sempre la verità; ebbene io li ho visti crescere e portare avanti le sue idee e questo mi ha reso un uomo felice! Quell’amico aveva un nome e un cognome LANFRANCO MATTII! Un galantuomo che ha fatto l’ippodromo di Montegiorgio dal nulla. Se ci fosse ancora ci sarebbero meno ruffiani e meno patteggiatori.”(Vittorio Ballardini)

“Doping al cobalto quando arriverà in Italia? Continuiamo a essere considerati dall’Europa ippica il Paese dei balocchi. In Italia dopo un anno dall’introduzione della soglia del cobalto e dopo due anni dalla sottoscrizione dell’accordo internazionale non ci sono controlli in atto. Da noi Fabrice Soloy gira indisturbato nei recinti riservati e in pista con tanto di pass da maniscalco, a Napoli per il Lotteria e a Cesena per il Campionato Europeo. In Svezia e in Norvegia è stato squalificato per 10 anni per uso di cobalto. Basta con un potere politico che non sa cos’è una corsa di cavalli, ci sfrutta e paga dopo mesi ” (Francesco Gragnaniello – Presidente Upt – e Marco Folli)

Sorge spontanea una domanda: giuria e ispettori Mipaaf dov’erano?

Per una caso analogo in Francia, Pierre-Désiré Allaire, uno dei più grandi allenatori del trotto francese, ha subito la pena del carcere, la revoca della licenza, l’interdizione all’accesso in tutti gli ippodromi francesi ed è stato costretto ad assistere alle corse da un furgone, fuori dalle mura di Vincennes per circa 17 anni prima di essere reintegrato.

Tev

GRAN PREMIO COSTA AZZURRA Gr. 1  Mt. 1600  € 154.000
1°   5   TAMURE ROC                    SANTO MOLLO           14.1
2°   3   TIMONE EK                        R. ANDREGHETTI     14.1
3°   9   TURNO DI AZZURRA        Fed. ESPOSITO          14.5
4°   4   SHADOW GAR                   P. GUBELLINI              14.5
5°   6   TOSELAND KYU                E. BELLEI                     14.7

Un Costa Azzurra da dimenticare quello andato in scena ieri a Torino.
La presenza di due ospiti di livello faceva presagire a uno spettacolo degno di un gruppo 1, al contrario abbiamo assistito a una corsa tecnicamente scadente e ciò proprio per colpa dei due francesi che erano i più attesi e appoggiati al gioco.
Dopo quattrocento metri sembrava cosa fatta per Dijon che si era installato al comando dopo uno scambio con Tamure Roc e l’errore improvviso di Uza Josselyn. Così con Dijon al comando, Tamure Roc nella sua scia e Shadow Gar al largo seguita da Timone Ek si andava di passo in 17.1 al chilometro.
L’accelerazione si registrava dopo mille metri di corsa. A metà retta d’arrivo la rottura  improvvisa del battistrada lasciava via libera a Tamure Roc che riusciva a contenere Timone Ek autore di un gran finale sul calo di Shadow Gar. Dietro i due Arazi Boko che però veniva squalificato per essere passato oltre in paletti a vantaggio di Turno Di Azzurra che si ritrovava così al terzo posto.

Fral 

GRAN PREMIO CITTA’ DI TORINO  Gr. 2  Mt. 2060  € 88.000
1°    6   VITRUVIO                A. GOCCIADORO        12.6
2°    1   VIVID WISE AS      E. LOCCISANO             12.7
3°    5   VAPRIO                   G. DI NARDO                12.9
4°    2   VISCARDA JET      F. PISACANE               13.4
5°    4   ESMONDO              R. WESTERINK            13.5

Il Citta’ di Torino non tradisce le attese. Vitruvio doveva essere e Vitruvio è stato.
Bellissimo il finale con l’allievo di Alessandro Gocciadoro che stacca e Vivid Wise As che prova ad acciuffarlo con un gran finale. Tutto dunque come previsto fin dal via con Vitruvio presto leader su Vaprio, quindi una volta in testa via ad andatura spedita fino in retta d’arrivo dove il figlio di Adrian Chip viene avvicinato dal portacolori della Bivans che dopo essersi liberato dalla quarta posizione alla corda finisce da molto lontano in mezzo alla pista a velocità doppia.
Terzo un buonissimo Vaprio a conferma della forma palesata nelle ultime uscite, quarta Viscarda Jet che aveva seguito Vaprio e quinto Esmondo che per buona parte del percorso aveva pedinato gli attaccanti Classic Connection e Varietà Luis.
Eccellente il ragguaglio di 1.12.6 al chilometro che ritocca di un decimo il record della corsa detenuto da Urlo Dei Venti. 

Fral     

Di

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